Il gioco del vaccino

Il primo annuncio del vaccino contro il Covid è stato quello del colosso farmaceutico americano Pfizer. Efficace al 90-95 per cento, ha superato la fase di sperimentazione e verrà distribuito da gennaio. Immediatamente la presidente della Commissione europea, la tedesca Ursula von der Leyen, ha fatto sapere di averne già prenotato 200 milioni di dosi da ripartire tra i paesi dell’Unione.Pfizer, Corsivo

L’annuncio di quello che, visto l’imperversare della pandemia, va considerato il vaccino salva-vita, va letto alla luce della battaglia appena cominciata per quello che potrebbe rivelarsi l’affare del secolo. Vale perciò la pena di analizzare alcune questioni. Cominciamo dalle coincidenze. Pfizer è un’impresa americana con partecipazione tedesca. Ha versato due milioni di dollari per sostenere la campagna elettorale di Joe Biden per la conquista della presidenza degli Stati Uniti. L’annuncio del vaccino è arrivato appena la vittoria di Biden è sembrata fuori discussione. Subito dopo, Ursula von del Leyen, presidente tedesca della Commissione europea, ha reso noto di aver prenotato 200 milioni di dosi del vaccino del colosso tedesco-americano per distribuirle ai paesi dell’Unione a partire dall’inizio del prossimo anno.

Il secondo annuncio d’un vaccino pronto per l’uso arriva una settimana dopo dalla Moderna, altro colosso Usa. Dall’entusiasmo con cui è stato accolto dall’immunologo Antony Fauci («Dati straordinari»), che Donald Trump aveva voluto nella task force  per affrontare la pandemia, si capiscono molte cose. Primo, perché Moderna aveva ricevuto un miliardo di dollari di fondi pubblici autorizzati dall’amministrazione Trump. Secondo, perché il presidente avesse scommesso sull’annuncio del vaccino per guadagnare i consensi che gli mancavano per restare alla Casa Bianca. Le sue pressioni per dare la notizia prima delle elezioni del 3 novembre erano state numerose e fortissime, ma tutte senza risultato. Alla fine l’annuncio è arrivato, ma quando il tempo per Trump era scaduto.