Negli anni ’90 Umberto Bossi predicava e proclamava la secessione del nord Italia. Non voleva pagare le tasse a «Roma ladrona» e agli sfaccendati del Sud. Ora Vincenzo De Luca chiede «la fiscalità di vantaggio per il Sud» con toni quasi da secessione. La motivazione del fondatore e segretario della Lega furono i soldi: le tasse pagate dal ricco Nord dovevano restare nella cosiddetta Padania. Poi il populista del Nord tornò al governo con Silvio Berlusconi e ripiegò sul federalismo. L’obiettivo era sempre lo stesso: più autonomia per pagare meno tasse.
Ora il populista del Sud sembra seguire le orme del populista del Nord e del suo successore Salvini. Il presidente della giunta regionale Campania gioca forte sulla ripartizione dei fondi europei destinati all’Italia: il Sud «deve ottenere almeno il 50% delle risorse. Se così non sarà, il governo dovrebbe dichiarare morta la questione meridionale». De Luca, illustrando il suo programma di amministrazione al consiglio regionale della Campania, ha indicato una «contrapposizione di interessi» tra aree settentrionali e meridionali, di «uno scontro». Il governatore “sceriffo”, rieletto a settembre con ben il 70% dei voti sotto le bandiere del centro-sinistra, ha reclamato i «fondi europei che vengono sottratti al Sud» per sviluppare il Mezzogiorno tramite una fiscalità di vantaggio.
La polemica è contro Giuseppe Conte e il suo esecutivo di coalizione tra centro-sinistra e cinquestelle, contro «un blocco di interessi trasversale» in favore delle regioni del centro-nord contro quelle meridionali. Già a ottobre era stato pesantissimo: aveva bocciato il presidente del Consiglio sull’emergenza sanitaria del Coronavirus ed aveva sollecitato il governo giallo-rosso ad andare «a casa».
De Luca, decisionista e populista, raccoglie vasti consensi ergendosi ad alfiere non solo della Campania ma di tutto il Sud sempre più emarginato, disperato ed impoverito. Già la Grande recessione internazionale del 2008 aveva avuto pesantissime ripercussioni sul debole sistema produttivo delle regioni meridionali, ma adesso il Covid-19 ha fatto esplodere disoccupazione, precariato e povertà.
De Luca vuole essere il campione del riscatto del Sud. Non a caso attacca chi ha conquistato o tenta di conquistare i voti del Mezzogiorno. Accusa spesso con parole infuocate sia Luigi Di Maio (suo concorrente dei grillini in caduta) sia Matteo Salvini (suo competitore in ascesa che ha trasformato la Lega Nord in Lega nazionale). Nel voto di settembre in Campania ha trionfato anche se poi la seconda ondata della pandemia a ottobre-novembre ha quasi travolto anche la sua regione, causando una valanga di contagiati e di morti. Adesso gioca la carta del match Sud contro Nord.