Pre crisi di governo, in una prospettiva di crisi al buio. Già da giugno Renzi ha cannoneggiato: «Questo non è più il mio governo». Adesso il leader di Italia Viva azzarda al Messaggero: se nelle Camere Conte «andrà sotto, abbiamo varie soluzioni diverse che potranno essere valutate dal Parlamento e dal capo dello Stato».
La verifica di maggioranza si protrae senza esito da oltre un mese. Incontri, riunioni, vertici, contatti si susseguono senza esito a Palazzo Chigi mentre imperversa il Covid-19. Le ipotesi si rincorrono: rimpasto, Conte ter, un altro ministero politico (Franceschini?), un “esecutivo di scopo” con il centro-destra, uno tecnico (Draghi?), elezioni politiche anticipate.
Giuseppe Conte cerca di trovare una intesa in extremis perché occorre «correre insieme». Il presidente del Consiglio evita ogni polemica e cerca di superare i contrasti. Su Facebook annuncia «piena disponibilità al dialogo».
Il contenzioso tra Conte e Renzi è ampio. L’ex presidente del Consiglio contesta a quello attuale la grande concentrazione di potere nelle sue mani per combattere il Coronavirus e per gestire i fondi europei per la ripresa post pandemia. Gli contesta le titubanze nell’accettare le risorse della Ue per la sanità tramite il Mes. Gli contesta di non delegare ma di mantenere nelle sue mani l’amministrazione dei servizi segreti.
Renzi conta poco, pochissimo. Italia Viva nei sondaggi oscilla tra il 2% e il 3% dei voti ma le sue critiche a Conte su un “uomo solo al comando” sono condivise anche dal Pd e dal M5S, anche se Zingaretti e Di Maio restano in silenzio. Le sollecitazioni del senatore di Italia Viva a puntare sugli investimenti per la ripresa e sull’attivazione del Mes spaccano invece democratici e cinquestelle.
Il Conte due barcolla pericolosamente, il caos nella maggioranza giallo-rossa ricorda quello dell’agosto 2019, quando maturò la caduta del Conte uno per mano di Salvini. Allora il segretario della Lega voleva il voto anticipato ma non l’ottenne e anche oggi questo esito appare poco probabile in caso di disfacimento del Conte due.
Renzi rischia di non riportare alcun parlamentare nelle nuove Camere. I grillini, dopo il trionfo delle politiche del 2018, hanno collezionato solo disastri elettorali. I democratici non navigano in buone acque. Beppe Grillo nel suo blog su Internet difende il governo e, senza fare nomi, paragona Renzi al congiurato Catilina messo sotto accusa da Cicerone.
Crisi al buio. Un nuovo governo è un brutto spauracchio per Conte, è un presidente del Consiglio senza un partito alle spalle, sempre più in bilico per l’implosione dei cinquestelle che l’hanno voluto a Palazzo Chigi. Potrebbe tentare un difficile accordo o la insidiosa carta del Conte ter. C’è anche l’incognita dell’ex presidente della Bce. Renzi lo ha citato: «Draghi è una persona straordinaria per questo paese».
La crisi americana, con l’assalto al Congresso da parte di sostenitori di Trump che non accetta la vittoria presidenziale di Biden, può mettere la sordina ai problemi di Conte. Però, comunque vada a finire, Conte appare indebolito, spiaggiato.