Concorsopoli regione Lazio,
imbarazzo silente Zingaretti

Continua la telenovela sul contestato concorso del comune di Allumiere, che ha portato ad una infornata di assunzioni in consiglio regionale del Lazio. Durante la trasmissione Non è l’Arena, in onda domenica 11 aprile su La7, l’ennesima sorpresa: un documento “sparito” dal comune di Allumiere riappare in trasmissione!

Dimissioni, Seduta del consiglio regionale del Lazio

Seduta del consiglio regionale del Lazio

Di cosa si tratta? Della graduatoria relativa alla preselezione che ha ridotto da poco più 650 a 107 gli ammessi al concorso. Perché questo documento sarebbe scomparso dagli archivi di Allumiere? Forse perché gli ammessi avrebbero dovuto essere solo 20? E guarda caso invece diventano 107. Perché? Sarà la magistratura a verificarne il motivo? Lo speriamo e lo auspichiamo! In questa vicenda ci sono delle questioni che lasciano interdetti, pur se la procedura potrebbe effettivamente essere corretta.

UNO – Il comune di Allumiere all’inizio del 2020 indice un concorso per 5 posti di posizioni amministrative. Rispondono oltre 650 persone. Fin qui nulla da ridire. Guarda caso però tra quelli che fanno domanda ci sono quasi tutti i collaboratori a tempo determinato dell’ufficio di presidenza del consiglio regionale del Lazio.

DUE – Il sindaco del comune di Allumiere (carabiniere Forestale) lavora in distacco presso la presidenza del consiglio regionale (non è chiaro con che mansioni) da circa tre anni, in pratica da quando è stato eletto. Probabilmente perché in aspettativa dall’Arma.

Dimissioni, La targa della Regione Lazio

La targa della Regione Lazio

TRE – Nel bando di concorso si stabilisce una preselezione per ridurre a 20 gli effettivi partecipanti finali. La graduatoria della preselezione, invece, vede ammessi misteriosamente ben 107 partecipanti. La documentazione di questa preselezione (curata tra l’altro da un’azienda ritenuta inidonea dalla regione Lazio nel 2017) misteriosamente sparisce, riapparendo domenica sera nelle mani del giornalista Massimo Giletti.

QUATTRO – Il consiglio regionale del Lazio, nella figura dell’ufficio di presidenza, non indice un concorso per assumere personale amministrativo per risparmiare soldi e decide quindi di attingere a graduatorie aperte su concorsi di altri enti pubblici (stranamente invece a marzo 2021 la stessa regione Lazio indice concorsi per varie decine di posizioni amministrative…). L’ufficio di presidenza del consiglio regionale del Lazio invia poi richiesta in tal senso ai comuni dell’Area Metropolitana di Roma e al comune di Frosinone (altro caso strano, poi si capirà il perché). Rispondono quattro comuni e l’amministrazione di Frosinone.

Dimissioni, Nicola Zingaretti

Nicola Zingaretti

CINQUE – Il 14 dicembre 2020 il comune di Allumiere pubblica la graduatoria finale del suo concorso e TEMPESTIVAMENTE lo stesso giorno l’ufficio di presidenza del consiglio regionale del Lazio si riunisce e DECIDE all’unanimità di attingere proprio a quella graduatoria.

SEI – Nell’elenco delle persone da assumere da parte della regione ci sono personaggi TUTTI legati alla politica locale. Segretari di circoli Pd (tra cui, guarda caso, quello di Frosinone), consiglieri comunali (uno su tutti Marco Palumbo presidente della Commissione Trasparenza del comune di Roma, poi “girato” al comune di Guidonia), due collaboratori dei vice presidenti della Lega e due dei 5s, il figlio del presidente Pd del Parco di Bracciano e Martignano, lui stesso dipendente dell’ufficio di presidenza del consiglio regionale del Lazio, più altri soggetti TUTTI già impegnati a tempo determinato nello stesso ufficio della presidenza del consiglio regionale.

Non ci è dato sapere, ad oggi, dell’elenco della graduatoria finale del concorso di Allumiere, confidiamo che riesca invece ad averne copia il Tribunale di Civitavecchia che pare abbia aperto un fascicolo contro ignoti. Voci di corridoio ci dicono che le dimissioni del presidente del consiglio regionale del Lazio Buschini siano state pretese e ottenute da Zingaretti in persona, per quanto riguarda invece gli altri membri dell’UdP nulla è ancora accaduto e tutti siedono tranquillamente sulle loro comode poltrone.

Ora per ridare un po’ di credibilità all’istituzione regionale non sarebbe il caso di annullare tutta la procedura alquanto nebulosa? Aspettiamo fiduciosi! Zingaretti se ci sei batti un colpo, non aspettare che sia un magistrato a toglierti le castagne dal fuoco, perché in tal caso la credibilità e il rispetto per la carica da te rivestita dubitiamo possa tornare ad essere decente!