È stata emanata l’8 maggio scorso una ordinanza del ministero della Salute con la quale si consente in piena sicurezza in tutte le RSA l’ingresso dei visitatori sia negli spazi interni che esterni, che nel nucleo delle degenze. Sono stabilite anche altre indicazioni per il rientro in famiglia e le uscite programmate degli ospiti delle RSA.
Con la nuova ordinanza vengono riaperte le visite ai degenti presso le strutture residenziali a loro precluse ormai da più di un anno dopo lo scoppio della pandemia. Il che consente di poter rivedere i propri parenti e amici. Va sottolineato che è ancora necessario mantenere la massima attenzione nel rispettare, e far rispettare da parte dei gestori delle RSA, le regole e i protocolli previsti.
Nel programmare le visite le RSA sono in specie responsabilizzate a tenere conto delle condizioni dell’ospite (età, fragilità, stato immunitario) e del visitatore. L’ordinanza richiama la necessità di tener conto anche delle caratteristiche logistiche della struttura della RSA e delle mutabili condizioni epidemiologiche che si possono produrre nella struttura, nel territorio di ubicazione della RSA, e nel territorio di provenienza del visitatore o nel territorio di destinazione dell’ospite in uscita.
La pianificazione degli accessi e delle uscite deve anche tenere in debita considerazione non solo i bisogni clinico-assistenziali-terapeutici dell’ospite, ma anche quelli psicologici, affettivi, educativi e formativi.
L’ordinanza sottolinea in particolare la necessità di favorire nella massima sicurezza possibile gli accessi di familiari, parenti e visitatori e le uscite programmate degli ospiti, ponendo in essere tutte le modalità organizzative/strutturali necessarie.
Al riguardo CGIL CISL UIL, già anteriormente all’ordinanza nazionale nei mesi scorsi, hanno sollecitato la Regione Lazio richiedendo all’assessorato regionale alla salute di inviare una lettera alle RSA per far aprire le “stanze degli abbracci” e comunque per la messa a disposizione di ambienti sicuri per gli incontri di ospiti e familiari.
A tal fine, già il 29 aprile scorso, da parte di CGIL CISL UIL era stato di nuovo avanzato con lettera un urgente sollecito al presidente della Regione Lazio. A distanza di settimane da quella lettera, dalle verifiche fatte dai sindacati dei pensionati e dai loro rappresentanti nei comitati di partecipazione delle RSA emerge un quadro esteso di inattuazioni.
L’esistenza dell’ordinanza nazionale pone ora un vincolo sostanziale alla Regione Lazio per una azione di verifica e controllo del recepimento da parte delle RSA di quanto contenuto nella stessa come nelle connesse linee-guida.
Ora con l’ordinanza nazionale, nell’eventualità, per diverse motivate indicazioni, del prodursi di difficolta all’accesso presso le RSA, queste sono comunque tenute ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione.
Con l’ordinanza è consentito l’ingresso solo a visitatori o familiari o volontari in possesso di Certificazione Verde COVID-19 (di cui all’articolo 9 del Decreto-Legge 22 aprile 2021, n. 52).
L’ordinanza fa presente che le Certificazioni Verdi COVID-19, fatto salvo diversa successiva indicazione normativa nazionale, possono essere utile strumento di orientamento alla regolamentazione delle visite e delle uscite programmate, compatibilmente con la situazione locale e tenuto conto della specificità di servizi e strutture che possono accogliere utenti con diverso grado di fragilità e rischio di trasmissione infettiva.
Le linee guida del ministero della Salute prevedono poi specifiche modalità organizzative per l’ingresso dei visitatori sia negli spazi interni che esterni che nel nucleo delle degenze. Altre indicazioni sono fissate per il rientro in famiglia e le uscite programmate degli ospiti delle RSA.