Il Covid non perdona. Dopo aver infettato il pianeta e ucciso quasi quattro milioni di persone, ha finito per mettere a nudo l’incapacità della politica. Bocciando sindaci, governatori e uomini di governo che non hanno superato l’esame della pandemia.
Da questo punto di vista, le pagelle del Covid sono impietose e i voti sono spesso talmente bassi da rendere difficile, se non impossibile, la conferma di un gran numero di politici alle prossime elezioni.
Basti pensare al presidente del Brasile Bolsonaro e a decine di governatori indiani. Stessa cosa in Italia, dove – tanto per fare un esempio – non è facile immaginare un bis del governatore Fontana alle prossime elezioni regionali lombarde.
Stesso discorso per la Sardegna, che è poi la regione italiana con i voti peggiori. Per capire come stanno le cose, basta andare sul sito del governo e leggere i dati sull’andamento delle vaccinazioni. L’isola è abbondantemente sotto la media nazionale in tutte le fasce di età. Soprattutto, è indietro nella somministrazione delle dosi di vaccino per le categorie più fragili. Perfino con gli ultranovantenni, fino a questo momento, non è riuscita ad andare oltre l’82 per cento. Dieci punti sotto la media nazionale. Stesso discorso per la fascia 80-89 anni, per quella 70-79 e per gli ultrasessantenni.
Con la stagione estiva ormai alle porte, la regione, che vive di turismo, rischia grosso. Come se non le fosse bastata la lezione dell’anno scorso, con l’esplosione del contagio partita dal Billionaire e dai locali della Costa Smeralda che provocò la disdetta di migliaia e migliaia di prenotazioni dall’Italia e dall’estero.
Discorso analogo per la Sicilia, la Calabria e in genere per le regioni del Mezzogiorno, che le pagelle del Covid bocciano senza appello, confermando il distacco dal Nord Italia e dal Lazio, sorprendentemente avanti fin dall’inizio della campagna vaccinale.
Ma gli esami del Covid non si limitano ai vaccini. Altre pagelle stanno per arrivare. Con i voti sull’utilizzo dei fondi europei. E alla fine sarà proprio il Recovery Fund a fare la differenza tra i 27
Paesi dell’Unione e a determinare il destino dell’attuale classe politica. Già nelle prossime elezioni tedesche, e dopo in quelle francesi, gli elettori, anche sulla base delle pagelle del Covid, avranno la possibilità di mandare a casa i politici che non hanno superato la prova della pandemia.
Ma anche in Italia si vota. In autunno bisognerà eleggere i sindaci delle maggiori città e le pagelle del Covid peseranno. Non è un caso se i partiti, nessuno escluso, non riescono a trovare candidati. Con il Pd che rischia grosso nella capitale, mentre Lega e Fratelli d’Italia stanno faticosamente cercando di mettersi d’accordo sui nomi da schierare per Roma e Milano. Dopo la fuga di tutti i papabili più noti, sembra che Salvini e Meloni potrebbero mettere in pista due “candidati civici”: Michetti e Racca. Due sconosciuti.