‘Gioconda’, è caccia
alla vera Monna Lisa

C’è anche la ‘Gioconda’ di Leonardo. Anzi ‘Il segreto della Gioconda’. OperaExtravaganza, dopo la lunga pausa per il Coronavirus, fa ripartire il Teatro del Giardino Segreto di Vetralla. Il calendario 2021 è ricco. Gli spettatori dal 19 giugno potranno ascoltare musica lirica e classica; potranno assistere a spettacoli teatrali e a conferenze.

Leonardo, Calendario del Teatro del Giardino Segreto di Vetralla

Calendario del Teatro del Giardino Segreto di Vetralla

Uno dei protagonisti sarà la ‘Gioconda’, il più celebre quadro del mondo, il capolavoro di Leonardo da Vinci. Andrà in scena “Il segreto della Gioconda”, il dipinto dai mille misteri e rebus. Il primo interrogativo in assoluto riguarda addirittura l’identità della bellissima e triste donna ritratta dal geniale artista toscano. Secondo Giorgio Vasari si tratta di Monna Lisa Gherardini, moglie del ricco mercante fiorentino Francesco del Giocondo. Di qui il nome di ‘Gioconda’ dato al quadro visto come dipinto a Firenze.

Ma per molti la ‘Gioconda’ sarebbe un’altra donna. Più esattamente si tratterebbe di Pacifica Brandani, una bellissima amante di Giuliano de’ Medici, uno dei figli di Lorenzo il Magnifico. Fu lo stesso Leonardo a confidare in un incontro in Francia al cardinale Luigi d’Aragona la commissione del dipinto ad «instantia» di Giuliano de’ Medici, come scrisse Antonio de Beatis, il segretario dell’alto prelato. Giuliano avrebbe voluto che il figlio, battezzato come Pasqualino e poi accolto nella famiglia Medici con il nome di Ippolito, conoscesse almeno il volto della madre. Di qui la commissione del ritratto. Così quel viso bello, enigmatico e triste della donna nel quadro, dipinto da Leonardo secondo questa versione a Roma e non a Firenze.

Leonardo, La Gioconda di Leonardo da Vinci

La Gioconda di Leonardo da Vinci

Ma non finisce qui. Gli storici dell’arte si accapigliano anche su altri possibili identità della ‘Gioconda’. Ci sono almeno altre cinque ipotesi sulla enigmatica donna del mistero. Si parla di Costanza d’Avalos, di Caterina Sforza, di Bona Sforza, di Isabella Gualandi e perfino di Gian Giacomo Caprotti (detto il Salai), il discepolo del pittore travestito da donna. Ma girano anche altre ipotesi.

Una cosa è sicura: Leonardo amò moltissimo quel dipinto, lo tenne sempre con sé. Lo portò anche nel suo ultimo viaggio in Francia. Quando morì lo lasciò in eredità a Salai. Lo scapestrato discepolo lo vendette a un prezzo altissimo a Francesco I, il re di Francia adorava quel dipinto. Il capolavoro impreziosì i palazzi reali e alla fine divenne la perla del Louvre, il museo di Parigi nel quale è ancora esposto.

La ricerca sulla vera identità della ‘Gioconda’ continua ancora oggi a 500 anni di distanza dalla sua creazione. Sigmund Freud individuò in Caterina, la giovane madre di Leonardo, la vera identità di Monna Lisa. Una delle poche certezze è la bellezza ipnotica e mesta della donna misteriosa raffigurata. La geniale maestria è impressionante. Il visitatore può cambiare continuamente posizione, ma lo sguardo profondo della ‘Gioconda’ lo segue ovunque.