Riprendono le sfilate di moda dal vivo. È un segno. Con i dati sui contagi mai così bassi dallo scorso autunno e le vaccinazioni che vanno avanti di gran carriera ormai in tutte le regioni italiane, poter assistere di nuovo in presenza alle sfilate fa tirare a tutti un sospiro di sollievo.
Per primi agli addetti del settore, che mai prima d’ora avevano conosciuto un periodo di crisi così duro e per una causa così drammatica, sconvolgente e inaspettata quale la pandemia. Questa ripresa è un toccasana per l’economia del nostro paese che ha fatto del Made in Italy il proprio fiore all’occhiello. Si calcola che le perdite in un anno dell’intero settore siano state altissime.
«Il Covid ha avuto un impatto nel 2020 per circa il 23% sul giro d’affari delle società con un fatturato di oltre 100 milioni». A evidenziarlo è uno studio di Mediobanca che, guardando al futuro, vede tuttavia una ripresa a partire da quest’anno, con un raggiungimento dei livelli pre-crisi nel 2023. Anche la Camera Nazionale della Moda stima che il 2021 si chiuderà meglio del previsto, con 80,4 miliardi di fatturato grazie alla ripresa dei consumi interni e a un boom della Cina relativamente all’export. Si vede dunque l’uscita dalla crisi e un ritrovato clima di fiducia da parte di consumatori e imprese. «I dati del fatturato dei primi mesi, soprattutto a marzo, segnano una svolta e un’importante inversione di tendenza» ha dichiarato Carlo Capasa, presidente della Camera della Moda.
La ripartenza è da Milano. Certo è solo l’inizio, la famosa “luce in fondo al tunnel”, così agognata negli ultimi quindici mesi, non solo la intravediamo chiaramente, ma ora è finalmente più che una luce, è proprio l’uscita dal tunnel che stiamo contemplando con sollievo, anche se in sottofondo la solita vocina del virologo di turno continua a sussurrarci: attenzione, attenzione, attenzione… Non è finita del tutto. E va bene, useremo ancora le mascherine, staremo attenti al distanziamento, ci laveremo frequentemente le mani, ma intanto proviamo a tornare alla normalità.
E nella normalità c’è anche la moda, non solo quella delle grandi sfilate, ma anche quella della vita di tutti i giorni. Abbiamo vissuto l’ultimo anno e mezzo in jeans, o peggio indossando i leggings, o peggio ancora intabarrati in tute informi. La camicetta carina sfoggiata soltanto nei collegamenti on line, per le video chiamate, le lezioni a distanza; ai piedi sempre e soltanto le sneakers, nella migliore delle ipotesi, nella peggiore le ciabatte, che adesso qualche influencer vorrebbe propinarci anche per uscire di casa (con le ciabatte è orrenda persino Chiara Ferragni). Ma tant’è, ci siamo abituati a indossarle per lunghi mesi, qualcuno ci è persino uscito per la passeggiata con il cane. Ma ora basta, è tempo di reagire. E allora moda sia.
Da venerdì 18 giugno a martedì 22 giugno 2021 va in scena Milano Moda Uomo Primavera/Estate 2022. L’evento sarà ancora in formato ibrido, con molti show digitali (la prudenza di cui sopra!) ma il calendario prevede ben quattro sfilate in presenza e iniziano a tornare anche eventi e cocktail.
Niente più streaming quindi, gli addetti ai lavori potranno finalmente vedere dal vivo le prossime collezioni. Armani parte il 21 giugno con l’uomo primavera estate 2022 a Milano e continua con l’Alta Moda Giorgio Armani Privè il 6 luglio a Parigi. Un segnale di miglioramento che rende felice sia il fashion system sia i numerosi fan della casa di moda italiana.
Come di consueto saranno dunque le sfilate per la moda maschile a dare il via alle “fashion week” per le collezioni primavera-estate 2022. Intanto, in attesa della settimana dalla Moda Donna che si svolgerà nei giorni a seguire, godiamoci la vista di uomini eleganti e raffinati, senza dimenticare che anche gli uomini in ciabatte sono tristi, almeno quanto le donne e forse di più.
A Roma l’appuntamento con la moda tornerà dal 7 al 10 luglio, ma non ancora dal vivo. La manifestazione sarà disponibile su una piattaforma digitale per favorire la partecipazione di tutti coloro che vorranno interagire e raccontare la tre giorni. «Una soluzione che abbraccia le esigenze legate all’emergenza sanitaria, permettendo la partecipazione in simultanea di chi non potrà viaggiare, e che incontra finalmente il desiderio di tutti coloro che non vogliono rinunciare all’opportunità di entrare in contatto con gli addetti ai lavori» si legge sulla presentazione dell’evento.
Dobbiamo farcene una ragione, l’emergenza non è ancora finita del tutto, senza contare che una vera e propria allerta sanitaria sconvolge molte zone del mondo. Il sollievo che si respira in questi giorni nel nostro paese e che induce a un moderato ottimismo sarà accompagnato da un’ansia sottile ancora per un bel po’. Il virologo di cui sopra continua a ricordarci che, come se non bastasse, ci sono anche le varianti più imprevedibili a rendere insidiosa la nostra liberazione. Ma intanto vaccinarsi è l’imperativo categorico, e anche vestirsi bene.