Rotto l’incantesimo,
Draghi contestato

proteste contro Draghi, cartello contro Draghi alla manifestazione di Roma

Cartello contro Draghi alla manifestazione di Roma

Tutti i governi sono contestati. Alla fine si è rotto l’incantesimo: sabato 24 luglio sono giunte anche le proteste contro Draghi. Circa 20.000 persone sono scese in piazza contro il green pass e contro le vaccinazioni anti Coronavirus.

La protesta è estesa. Si è snodata un po’ per tutta Italia: a Roma, Milano, Torino, Genova, Firenze, Bologna, Napoli, Bari, Palermo, Cagliari. In particolare le manifestazioni sono state contro la certificazione verde (almeno una vaccinazione o un tampone negativo al Covid) necessaria dal 6 agosto per entrare nei ristoranti, bar, cinema, teatri, concerti, musei, stadi. Nel mirino c’è il governo di grande coalizione e, in particolare, il presidente del Consiglio Draghi.  

I manifestanti, molti senza mascherina e incautamente assiepati uno accanto all’altro, hanno fatto scattare le proteste contro Draghi. Hanno gridato: «Libertà, libertà, libertà!». Sui cartelli hanno campeggiato molti slogan contro la certificazione verde e le vaccinazioni: «Basta dittatura», «Il governo fa terrorismo», «il passaporto di schiavitù». Tra qualche bandiera italiana sono scesi in piazza i manifestanti, in gran parte di destra (o di estrema destra come Forza Nuova e Casapound) ma anche di sinistra. Altre proteste sono state annunciate per il 27 e il 28 luglio.

proteste contro Draghi, Manifestanti contro Draghi a Roma

Manifestanti contro Draghi a Roma

La contestazione diffusa per Draghi è una realtà nuova con la quale fare i conti. Negli scorsi mesi l’esecutivo di grande coalizione aveva visto manifestazioni di protesta ma legate alla richiesta di un aumento delle provvidenze e dei sussidi, diretti ai lavoratori più colpiti dalla paralisi delle attività a causa della pandemia (ristoranti, cinema, teatri, turismo, sport, piccolo commercio).

Il presidente del Consiglio, dopo le misure di contenimento del virus che avevano fatto crollare i contagi e i morti, aveva revocato il coprifuoco e riaperto le attività chiuse, tuttavia dai primi di luglio la pandemia ha ripreso una pericolosa cavalcata provocata dalla variante Delta. Di qui la decisione di varare il green pass e accelerare sulle vaccinazioni per scongiurare il peggio. Draghi ha usato parole dure. Ha difeso la carta verde perché «non è un atto di arbitrio ma una condizione per le aperture». Ha bocciato la campagna contro i vaccini perché «è un appello a morire, sostanzialmente». Subito sono salite le richieste della carta verde e delle vaccinazioni.

Uno striscione contro il green pass anti Covid

La maggioranza di governo ha traballato per le critiche di Salvini, una delle colonne dell’esecutivo. Il segretario della Lega alla fine, però, ha fatto marcia indietro e si è vaccinato. Adesso dopo le proteste contro Draghi nelle piazze ha cercato di conciliare tutto: «Il diritto alla manifestazione è sancito dalla Costituzione». Invece Giorgia Meloni, all’opposizione con Fratelli d’Italia, ha attaccato da subito a testa bassa: Draghi ha usato «parole di terrore». Comunque i sondaggi continuano a rilevare una fiducia molto alta degli italiani verso il presidente del Consiglio.

Certo il green pass e le vaccinazioni non sono popolari: il primo incide sulla libertà di movimento personale e le seconde possono anche avere degli effetti collaterali negativi. Ma quando c’è da fare i conti con una spaventosa emergenza sanitaria (ed economica) occorre conciliare i diritti di libertà con quelli della salute e del lavoro. Purtroppo la vittoria contro il Coronavirus è ancora lontana.