Giustizia da rivedere e come. Luca Palamara e Alessandro Sallusti dicono la loro con Il Sistema, un libro edito dalla Rizzoli. Fabrizio Cicchitto invece dice la sua con L’uso politico della giustizia, un altro volume edito dalla Mondadori. Tutti e due i libri sono presentati giovedì 29 luglio alle ore 18,30, alla Casa del cinema di Villa Borghese a Roma, (largo Marcello Mastroianni,1).
Da trent’anni lo scontro tra giustizialisti e garantisti domina la politica italiana. Ma i risultati sono scarsi. Sia i processi penali sia quelli civili durano anni, così in molti casi è fatta ingiustizia e non giustizia. Adesso sulla riforma della giustizia si sta cimentando il governo Draghi. Il presidente del Consiglio sta cercando una difficile mediazione per superare i contrasti ma la maggioranza di unità nazionale rischia di franare nello scontro su cosa fare.
Ne Il Sistema e ne L’uso politico della giustizia parlano due protagonisti della tempesta giustizia: una voce viene dall’interno della magistratura e del Csm (Palamara) e un’altra dal mondo della politica (Cicchitto). Palamara con il suo libro, precisa un comunicato stampa, fa «un diario dall’interno di tutto ciò che il magistrato già Presidente dell’Anm ha vissuto in prima persona» sui meccanismi «che girano attorno alle nomine dei tribunali e delle procure». Cicchitto «attacca soprattutto il Pci-Pds-Ds per aver creato un sistema di influenza della giustizia sulla politica e viceversa». L’obiettivo è stato di «tenere in pugno la politica italiana, determinando questa o quella inchiesta».