Stremati ma resilienti,
gli italiani ai tempi del Covid

L’impatto della pandemia globale sulla psiche e sulle abitudini di vita degli italiani è innegabile, ma per individuare nuove strade per il benessere dei cittadini occorre quantificare il portato di questo cataclisma. È questo quanto si propone di fare lo STADA Health Report 2021, ampio sondaggio condotto su oltre 30.000 persone in 15 Paesi europei tra marzo e aprile 2021.

Stada, Assembramento in un supermercato per la paura di carenza di alimenti

Assembramento in un supermercato per la paura di carenza di alimenti

I dati relativi al nostro Paese (ricavati da un campione di 2.000 intervistati di età compresa tra i 18 e i 99 anni) lasciano emergere un ritratto in chiaroscuro: per il 77% degli italiani la pandemia da Covid-19 e le conseguenti limitazioni hanno avuto un impatto sul proprio benessere generale e mentale: un terzo (33%) sostiene che l’emergenza sanitaria lo ha reso più ansioso di prima, così come per il 32% il lockdown è stata un’esperienza molto stressante, fonte di irrequietezza. Nonostante l’impatto della pandemia sul proprio benessere psico-fisico, quasi la metà degli italiani (47%) si è però dimostrata resiliente, in grado di reagire, senza sperimentare alcun episodio di burnout.

Tra le principali preoccupazioni riscontrate nel campione intervistato, il timore di contrarre il Covid-19 è la paura più ricorrente – segnalata dal 53% dei nostri connazionali – seguita dalle incertezze per il futuro (41%) – legate, per esempio, alla perdita o alla riduzione del lavoro – dall’impossibilità di incontrare familiari e amici (34%) e dalla solitudine (33%) dovuta all’isolamento nella propria casa. Tuttavia in molti hanno reagito cercando di “volersi più bene” durante la pandemia, tanto che per quasi la metà degli intervistati (47%) è diventato sempre più importante adottare uno stile di vita sano. Gli italiani sono stati infatti tra i cittadini europei quelli più propensi a investire di più sulla propria salute, comprando maggiormente alimenti freschi e di qualità (49%), integratori alimentari (25%) o seguendo corsi di fitness online (21%).

Stada, Piazza Navona vuota a Roma all'epoca del lockdown

Piazza Navona vuota a Roma all’epoca del lockdown

«È interessante osservare come la pandemia abbia in effetti amplificato alcune tendenze già presenti nelle abitudini degli italiani prima del 2020. L’accelerazione digitale, comunque la si voglia declinare, ne è un notevole esempio, così come la maggiore attenzione al proprio benessere, in primis per quanto riguarda l’attività fisica e l’alimentazione – afferma Carlo Silenzi, managing director Kantar Health Italy, azienda che ha contribuito alla realizzazione del report STADA – di contro, la vulnerabilità sociale associata al rischio di perdere il lavoro e alla minore capacità di spesa e di risparmio, rappresenta uno specifico portato della pandemia e, insieme al timore di contrarre il virus, costituisce un elemento di forte preoccupazione. La collaborazione sinergica tra tutti gli stakeholder coinvolti, a partire dalla classe medica e dai farmacisti, insieme alle aziende farmaceutiche e al decisore politico, costituisce la migliore opportunità per un cambio di marcia, significativamente supportato dalla quota del PNRR allocato alla sanità».