Vota contro il Green pass insieme a Fratelli d’Italia, ma subito dopo l’azzardo si affretta a precisare che Draghi «non rischia». Dice che «i vaccini provocano varianti» del Covid e scatena un putiferio che fa storcere il naso anche ai governatori della Lega. Matteo Salvini a tutto social, non ha e non dà tregua. Proprio come ai tempi del Papeete, quando giocando d’azzardo, ruppe l’alleanza gialloverde e aprì la crisi del primo governo Conte.
Alla fine l’operazione si trasformò in un disastro per la Lega che, da allora ad oggi, sondaggi alla mano, ha perduto circa un terzo dei suoi consensi virtuali. Il problema è che il 3 e 4 ottobre ci saranno i voti veri delle amministrative e Salvini teme la prova delle urne.
Ossessionato dalla prospettiva di perdere il primato elettorale conquistato alle ultime Europee, il segretario leghista cerca di ridurre lo spazio di Fratelli d’Italia che ha il monopolio dell’opposizione. Lo fa barcamenandosi a giorni alterni tra governo e opposizione, nel tentativo di non perdere la leadership del centrodestra a favore di Giorgia Meloni.
Ma giovedì 9 settembre la Camera dei deputati ha approvato l’obbligo vaccinale per il personale delle Rsa e il Green pass per i dipendenti “esterni” al mondo della scuola e dell’Università. Hanno votato a favore – con un solo no – anche i deputati leghisti presenti in aula.
E se è vero che il premier Draghi ha rallentato l’estensione del Green pass a tutti, è altrettanto chiaro che non ha alcuna intenzione di cambiare direzione di marcia. Infatti ha già fatto mettere a verbale in Consiglio dei ministri che a breve «ci sarà sicuramente un intervento più ampio». Pugno di ferro in guanto di velluto, SuperMario continua a fare quello che ha deciso, lasciando che i partiti innalzino le loro bandierine elettorali e concedendo loro, al massimo, qualche giorno di tempo per la propaganda in vista delle prossime amministrative.
Ma adesso la cosa peggiore per Salvini è il malumore che le sue esternazioni sul Covid, e sulle misure del governo per contenere la pandemia, stanno suscitando nel suo partito. Non è un mistero che il ministro dello Sviluppo economico Giorgetti non condivida
le strizzate d’occhio all’opposizione e le prese di posizione contro il governo. Ma adesso è uscito allo scoperto anche il malcontento dei governatori del Nord che poi sono i veri azionisti della Lega.
Clamorosa l’intervista al Corriere della Sera (sabato 11 settembre) di Luca Zaia, presidente del Veneto e uomo solitamente prudente. Le sue parole sono inequivocabili e assomigliano a un preavviso di sfratto: «La linea vincente dentro la Lega è quella dei governatori…». E poi: «Il green pass è libertà…la campagna vaccinale è la nostra stella polare». Più chiaro di così…