Non sono pochi i tifosi appassionati di Fantacalcio, ma adesso è il momento del FantaQuirinale, che – in vista dell’elezione del presidente della Repubblica – va fortissimo nei Palazzi del sistema politico-mediatico nazionale. I risultati sono, ovviamente, sempre virtuali e spesso irrealistici. Come quelli del Fantacalcio.
Prendiamo l’ascesa di Silvio Berlusconi al Colle. Età e condizioni di salute, anche a prescindere dalla storia politica e dalle vicende giudiziarie dell’ex premier, dicono che si tratta di una bufala. Eppure da giorni è “notizia” da prima pagina e oggetto di dibattito nei talk show politici, mentre due quotidiani hanno lanciato raccolte di firme pro e contro la candidatura di Silvio.
FantaQuirinale è anche la petizione online “per una donna al Quirinale”. Promossa dall’Aida, l’associazione delle dirigenti d’azienda, con tanto di profilo della candidata ideale, che deve essere: “Empatica, super-partes” e, ovviamente, “glocal”. Intanto, mentre i giornali si affannano a interpellare possibili aspiranti, due papabili, come le ex ministre Anna Finocchiaro e Rosi Bindi, concedono lunghe interviste per assicurare che loro non ci pensano, mentre Emma Bonino va in televisione per dire: «Il mio momento era il 1999…Non ora…».
FantaQuirinale, appunto. Per il momento, l’unica cosa certa è che la partita sarà aperta e molto complicata. Perché questa volta, oltre alle incognite legate al voto segreto e ai franchi tiratori, bisognerà fare i conti con un Parlamento fuori controllo. I Cinquestelle, che a inizio legislatura erano 338, adesso sono 233 divisi in fazioni. Un gran numero di eletti non risponde ad alcuna indicazione di partito, mentre il blocco di centrodestra e quello di centrosinistra sono ancora lontani dai 505 voti necessari per eleggere il presidente a partire dalla quarta votazione. Insomma, siamo di fronte a un grande risiko dall’esito imprevedibile. E questo oggi rende il FantaQuirinale più ridicolo del solito.