Tutto giusto. Sanzioni alla Russia, sostegno alla resistenza ucraina, rafforzamento delle difese degli stati-membri della NATO confinanti con l’Ucraina. Ma vi sono centinaia di migliaia di persone deboli da salvare. Bene l’accoglienza che si sta preparando ai profughi che giungono in Occidente. Ma come fare perchè vi arrivino.
Le ferrovie sono esauste, i valichi confinari sono intasati, lo spazio aereo è chiuso, i porti sono bombardati. Molti non hanno un mezzo di trasporto, nè soldi per mettersi in viaggio, scappano a piedi, disperatamente, o fanno l’autostop.
È stato fatto in Vietnam e, da ultimo, in l’Afghanistan. l’Ucraina ne avrebbe più diritto, perché non è uno stato asiatico, ma europeo. Un ponte aereo andrebbe allestito per mettere in salvo donne, vecchi e bambini, trasportando gratuitamente nei Paesi disponibili ad accoglierli. Mediante trattative con i governanti dell’Ucraina e della Federazione Russa (almeno questo Putin dovrebbe concederlo), si può tentare di ottenere che gli aeroporti dell’Ucraina vengano aperti a un traffico aereo coordinato dall’UNHCR, l’agenzia dell’ONU per la protezione dei rifugiati, eventualmente previa dichiarazione di extraterritorialità degli stessi limitatamente ai voli umanitari.
L’ONU potrebbe così avere un ruolo in ciò che sta accadendo in Ucraina, nonostante il veto posto dalla Russia alla risoluzione di condanna votata dal Consiglio di Sicurezza. Le donne, i vecchi e i bambini devono, per trattato internazionale, essere dichiarati intoccabili nelle guerre in cui siano coinvolti loro malgrado, ribadendo che questo è un diritto umano. È tempo di tornare ad affermare i grandi principi, di porne di nuovi se necessario, in un’epoca in cui il sonno della ragione torna a generare mostri.