Marina Ovsyannikova traditrice. Anzi, più precisamente, è una traditrice in salsa britannica. Almeno è questa l’accusa della rete televisiva pubblica russa Canale 1 lanciata contro la giornalista. Kirill Kleinmyonov, il vice direttore, l’accusa di aver «tradito il suo Paese e tutti noi, a sangue freddo».
Marina Ovsyannikova traditrice? Qualcosa vicino a una spia anche se questo termine non è usato? Il ministero degli Esteri Britannico smentisce Kirill Kleinmyonov: il Regno Unito non ha «alcun tipo di contatto con Ovsyannikova. Questa è un’altra bugia diffusa dalla macchina della disinformazione».
La vicenda è clamorosa. Marina Ovsyannikova il 14 marzo con un blitz improvviso fa una irruzione in diretta durante il tg di Canale 1. Espone un dirompente cartello contro la guerra in Ucraina alle spalle della conduttrice del telegiornale: «Non credete alla propaganda, qui vi stanno mentendo». La protesta durante il telegiornale fa emergere con grande impatto mediatico la crescente dissidenza nella Federazione Russa contro l’invasione dell’Ucraina voluta da Vladimir Putin.
Segue un arresto, un lungo interrogatorio, una multa. Tuttavia Marina Ovsyannikova, tornata in libertà, ora teme anche il carcere, perfino per la sua vita. Emmanuel Macron le offre asilo politico. Ma la giornalista respinge la proposta del presidente della Repubblica francese. Si definisce una patriota che si batte per la pace e non vuole lasciare la Russia.
Marina Ovsyannikova traditrice? Sarebbe una strana traditrice. Per tre motivi: 1) il Regno Unito smentisce l’accusa; 2) un traditore si muove nell’ombra e non espone cartelli di protesta durante un telegiornale; 3) un fedifrago, se scoperto, cerca di fuggire invece la giornalista sceglie di restare in Russia nonostante la forte paura. Il primo motivo di assoluzione può essere debole perché un paese può anche mentire per tutelare un infedele. Ma il secondo e il terzo motivo certamente frantumano le accuse: un traditore non si scopre da solo e se scoperto fugge, non resta nelle mani dei suoi accusatori.