Sindaco di Roma da sei mesi, Roberto Gualtieri non ha ancora dato un’impronta chiara al suo mandato. Ma siccome sei mesi sono comunque un tempo sufficiente per un primo bilancio, è evidente che tra la “nuova” amministrazione capitolina e quella guidata dall’indimenticabile Virginia Raggi, non si avvertono grandi differenze.
La realtà è che la nuova giunta capitolina controllata dal Pd non è ancora riuscita a segnalarsi per una sola decisione degna di nota, mentre il sindaco continua a fare promesse.
Certo, la città è un po’ meno sporca di prima, ma i cassonetti continuano a essere stracolmi e l’immondizia continua ad essere mandata fuori regione e spesso all’estero. Le strade sono in buona parte piene di buche e di pericoli, il trasporto pubblico è addirittura peggiorato. La metro B chiuderà alle 21 fino al 6 giugno prossimo. Per la A invece la chiusura anticipata scatterà dal prossimo 18 giugno e durerà ben 18 mesi.
La versione ufficiale è che servono lavori urgenti sul cosiddetto “armamento ferroviario” perché la manutenzione non veniva fatta da anni. Questo proprio mentre il Covid rallenta e il turismo riprende. E così Gualtieri ha già messo le mani avanti nel corso di un incontro con i corrispondenti delle testate internazionali: «Ci prenderemo gli insulti dei cittadini, ma dobbiamo rimediare a quanto non è stato fatto in passato sulla manutenzione delle metropolitane. Dobbiamo farlo per motivi di sicurezza». Sarà senza dubbio come dice il sindaco, ma forse sarebbe stato il caso di fornire qualche dettaglio in più sulla natura delle opere e sugli appalti, tanto per spiegare 18 mesi di lavori. Invece no.
La sola cosa su cui la giunta Gualtieri sembra ansare spedita è la corsa alle nomine, dove il Pd romano, come sempre, si sta mostrando molto attivo. Dopo aver ribaltato i vertici della Festa del Cinema liquidando il direttore artistico Antonio Monda, adesso tocca all’Auditorium, il cui consiglio d’amministrazione verrà cambiato in blocco due anni prima della normale scadenza.
Non è un bell’inizio. Eppure qualche segnale di discontinuità rispetto al passato Gualtieri avrebbe fatto bene a darlo. Giusto per far capire che qualcosa stava cambiando. Invece, a sei mesi dalla presa del Campidoglio non lo ha ancora fatto.