Il nuovo corso di Rai Sport inaugurato dalla direttrice Alessandra De Stefano non convince né gli spettatori né gli addetti ai lavori: dopo le polemiche social e non solo sull’esclusione di Paola Ferrari e Luca Toni, adesso si susseguono incontrollate voci di contestazione interna alla redazione sportiva. Contestazioni nate dall’intervista rilasciata dalla De Stefano a ridosso della cruciale partita di qualificazione dell’Italia, poi persa contro la Macedonia del Nord, proseguite con la protesta della redazione di Milano, in polemica per non aver avuto un vicedirettore in una sede storica e fondamentale per lo sport (sci, Milan, Inter, Atalanta, basket e ancora altro) e culminate sul ruolo di Donatella Scarnati, messa a sostituire Marco Civoli.
Alessandra De Stefano, prima direttrice donna di Rai Sport voluta dal presidente Soldi e dall’ad franceschinian bettiniano Fuertes, non ha portato quella armonia in redazione che tanto si sperava potesse infondere una figura come la sua. A pochi mesi dal suo insediamento, infatti, nei corridoi si vocifera che sia praticamente impossibile parlarle: la De Stefano non parlerebbe con nessuno, comunica solo via email.
Cosa che non fa che alimentare la sensazione di freddezza nei confronti del Comitato di redazione. Non solo, i giornalisti della sede Rai Sport di Milano hanno scritto un comunicato di fuoco: la redazione protesta infatti per non avere una voce in direzione.
Non migliorano certo la situazione alcuni casi personali gestiti malissimo, come quello che ha coinvolto la colonna di Rai Sport Marco Civoli (quello di “il cielo è azzurro sopra Berlino”) trattato molto freddamente. Il giornalista ha lasciato l’azienda con un accordo – e con molta amarezza.
Questo caso dimostrerebbe la poca considerazione che la direttrice avrebbe nei confronti della “vecchia guardia”, la squadra che ha fatto grande Rai Sport, compresi Paola Ferrari e Jacopo Volpi.
Molto criticata anche la scelta di utilizzare la realtà virtuale. E molti, nella redazione calcio, ormai si domandano come mai la De Stefano – bravissima inviata esperta di ciclismo – prenda decisioni impopolari e incaute (come da lei stesso più volte ammesso) sapendo ben poco di calcio. Molta polemica ha suscitato anche la decisione presa su Donatella Scarnati. La giornalista storica di Rai Sport, infatti, sarebbe dovuta andare in pensione a giugno, ma la sua presenza in organico è stata prorogata fino a dicembre 2022, nonostante le note negative del Comitato di redazione. Decisione inusuale, considerato che a molti altri giornalisti importanti non fu data nemmeno una settimana di proroga, come ad esempio nei casi di Giampiero Galeazzi e Ivana Vaccari. E ad aggiungere ulteriore benzina sul fuoco c’è anche l’intervista rilasciata dalla De Stefano al Corriere della Sera in cui i giornalisti della sua redazione vengono in breve apostrofati come “anziani con poca voglia di lavorare”.