Grandi manovre tra i centristi. Alla ribalta si affaccia Italia C’è. Fa rotta verso Mario Draghi. L’obiettivo immediato è la nascita dei gruppi parlamentari alla Camera e al Senato. L’obiettivo a medio termine è di costituire un nuovo partito di Draghi “riformista, liberale e progressista”.
Italia C’è si trasformerebbe da associazione allo strumento parlamentare e politico del presidente del Consiglio con un piede fuori dal governo. Italia Viva di Renzi e +Europa della Bonino dovrebbero essere i soci fondatori. Poi arriverebbero anche Di Maio, autore della scissione del M5S, ed esponenti di Forza Italia come Mara Carfagna. Ma, fatto nuovo, busserebbero alla porta anche molti parlamentari cinquestelle ostili alla crisi di governo innescata da Giuseppe Conte.
Vero, falso? Piercamillo Falasca, coordinatore di Italia C’è, annuncia il progetto di sostenere Draghi anche se naufragherà il suo governo di unità nazionale con la rottura provocata dai grillini per mano di Conte: «Questa è anche la posizione che sta emergendo in una parte consistente dei gruppi parlamentari del M5S». Anzi, precisa: «Siamo stati contattati da alcuni di questi parlamentari, sempre più distanti dalla linea distruttiva di Giuseppe Conte».
Certo non è per niente semplice. Draghi ha proclamato: non esiste un suo governo senza i cinquestelle, non esiste un Draghi Bis. Si è dimesso da presidente del Consiglio, ma Sergio Mattarella ha respinto le dimissioni e l’ha rinviato in Parlamento. Draghi parlerà mercoledì 20 luglio alle Camere sulla crisi politica e affronterà un nuovo voto di fiducia. Se il M5S gli negherà la fiducia come la settimana scorsa al Senato, allora si apriranno scenari inediti: da un nuovo governo alle elezioni politiche anticipate ad ottobre.
Italia C’è si prepara ad ogni eventualità. Al centro della sua strategia ha messo “l’agenda Draghi”, le riforme strutturali da realizzare. Gianfranco Librandi, imprenditore, deputato di Italia Viva, è l’animatore del nuovo movimento centrista. In mente ha una forte alleanza con i sindaci riformisti: in particolare Beppe Sala a Milano e Federico Pizzarotti a Parma. Il traguardo è un nuovo partito con Sala. Non a caso Italia C’è vuole organizzare il 17 e 18 settembre a Milano una conferenza politico-programmatica. Gli auspici sono buoni: 11 sindaci (in testa Beppe Sala) hanno firmato un appello a Draghi ad andare avanti «perché serve stabilità».
Il pressing dei centristi, dei sindaci non sono casi isolati. Anche la grande finanza fa il tifo per l’ex presidente della Bce che ha guidato l’Italia nell’emergenza Covid e in quella della guerra in Ucraina. Gli Stati Uniti e l’Unione Europea sono due altri grandi tifosi del presidente del Consiglio.
Draghi però sembra irremovibile. Ha confermato: «Io ho già detto che per me non c’è un governo senza il M5S ne c’è un governo Draghi. Oltre a questo».