1) Il concetto di “cura” fondamentalmente consiste in un interessamento costante per persone o cose. Vale naturalmente anche in politica, e si associa alla responsabilità che ci si assume di volta in volta. È in definitiva un impegno verso chi ti dà fiducia, e verso se stessi. Presuppone non manifestazioni di autorità, piuttosto autorevolezza riconosciuta che si conquista con un paziente “fare”. È capacità di lavoro di squadra e coinvolgimento. Senza i quali si pesta semplicemente acqua nel mortaio. “Lavoro” inutile e di poca soddisfazione, in ogni senso.
2) Urge una squadra di psichiatri, ma di quelli davvero bravi. Già l’altr’anno hanno bloccato “Hammamet” perché Bobo Craxi era candidato. Ora bloccano una fiction sul generale Dalla Chiesa perché si candida la figlia Rita. S’andrà a indagare, di questo passo, fino alla settima generazione? Per non dire di conviventi, coppie e famiglie di fatto. E poi le omonimie…
3) Chi siamo noi per rimproverare a Sanna Marin cene eleganti, con “nipotine” a sua insaputa? In fin dei conti non è la fruitrice finale.
4) Leggi i “Viceré” di Federico De Roberto. “I vecchi e i giovani” di Luigi Pirandello. “Un viaggio elettorale” di Francesco De Sanctis. Aggiungi “Onorevole stia zitto!” di Giulio Andreotti (proprio lui, si) ed ecco che anche questa bislacca campagna elettorale ti sembra “normale”. Non è bello, ma ti incazzi con moderazione.
5) Augurarsi lo schianto del M5S.
Augurarsi che Silvio Berlusconi sia preso per quello che è: una macchietta.
Augurarsi che Matteo Salvini e la Lega siano puniti per quello che dicono e vogliono fare.
Augurarsi che Giorgia Meloni NON sia la prima donna presidente del Consiglio.
Augurarsi che Enrico Letta e il PD ricevano la lezione che meritano.
Augurarsi che Matteo Renzi, che ha superato di molto i 40 anni, sia rottamato come lui teorizzava.
Augurarsi che Carlo Calenda possa tornare a occuparsi del suo privato che già anche troppo ha parlato e detto.
Degli altri “piccoli” non mi curo. Comunque augurarsi che restino tali.
Troppi auguri mi rendo conto. Vasto programma, per dirla con De Gaulle.
6) A tutti gli oligarchi della politica. Se fra un mese si chiederanno il perché di un altissimo numero di astensioni, si guardino le liste, i candidati. Come le liste son state fatte, quali i candidati “nominati”.
7) Le parole dei candidati (tutti): tanti “bisogna”, una quantità di “chiediamo”. I “vogliamo fare” lo dicono in pochi, quasi nessuno.
8) Secondo il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, presieduto da Adolfo Urso, l’Italia è un paese “target” di elezione per russi e cinesi. Nella Relazione finale al Parlamento, votata all’unanimità di tutte le forze politiche. «L’Italia, per la sua storia e collocazione geografica, può quindi rappresentare grimaldello con cui forzare l’atlantismo europeo, continua la citazione, indebolendo anche la sua proiezione mediterranea al fine di favorire la crescente presenza strategica russa nel quadrante nordafricano, del Sahel e dei Balcani». Il nostro Paese è considerato dai russi un target ed un grimaldello. Secondo Urso, intervistato da SKY TG24, oltre alle dichiarazioni di Medvedev bisogna stare attenti a influenze di personaggi russi che non sono sotto i riflettori, che rimangono nell’ombra. E chi sono questi personaggi russi che nella ombra tramano e trescano? Belle analisi geo-politiche, ma nomi e fatti?
9) Però siamo messi male se un’affermazione pubblica per quanto sgangherata e sbruffona di un mascalzone di Mosca diventa “ingerenza”. Se a Biden o a Macron scappa di dir bene di Letta ci si indigna uguale?
10) La “rivoluzione copernicana” teorizzata alla fine degli anni Ottanta dall’ex segretario del PCI Achille Occhetto ora la invoca Giorgia Meloni. Quasi quasi viene voglia d’essere tolemaici…
11) Ci sono una quantità di cose da rimproverare a Enrico Letta e al PD, ma non gli “esclusi” dalle liste. Semmai gli si rimproveri i candidati che ha incluso.