Accendi la televisione per il telegiornale: i titoli d’apertura rinviano immediatamente a un clima di paura e di angoscia. Per la guerra, per i prezzi del gas e delle bollette alle stelle, per il Covid, per il clima “impazzito”, e via di questo passo. Terrorismo mediatico allo stato puro.
Cambi canale, per intercettare un notiziario più equilibrato. Niente da fare. I Tg sembrano tutti uguali. Monotematici e ossessivi. Stessa musica la mattina successiva per la stampa scritta. Perché i vecchi e moribondi giornali di carta seguono lo spartito e fanno lo stesso terrorismo dei notiziari televisivi.
Naturalmente la situazione internazionale è difficile, preoccupante e pericolosa. La guerra in Ucraina non è un’invenzione, i prezzi del gas sono realmente saliti a livelli stratosferici e il cambiamento climatico è ormai evidente anche a un cieco. Eppure…
Eppure c’è qualcosa che non torna nel modo in cui i media ci stanno raccontando la realtà odierna e i suoi grandi problemi. Intanto perché di solito ci mettono di fronte alla stessa, identica “notizia”, sparata come fatto indiscutibile. Spesso senza approfondimenti, analisi e verifiche degne di questo nome e – soprattutto – senza considerare che le verità assolute non esistono e la realtà in genere risulta più complessa di come appare a prima vista.
Esemplare, da questo punto di vista, il caso della vendemmia in corso. È appena iniziata e – a sorpresa – sta smentendo tutte le catastrofiche previsioni legate alla siccità. Insomma, la «produzione 2022 è buona per quantità e qualità». Perché, come il presidente della Unione Italiana Vini (Lamberto Frescobaldi) ha appena spiegato al Sole 24 Ore «gli acini sono sani, con bucce croccanti e questo ci fa guardare al futuro con serenità…». E la siccità? A fine agosto nel centro-nord è arrivata la pioggia che è caduta «nel momento in cui i vigneti ne avevano veramente bisogno». Ma l’estate calda – ha concluso il presidente dell’Uiv – aveva consentito di ridurre al minimo i trattamenti fitosanitari. Quindi «la produzione vinicola 2022 sarà quasi interamente biologica…».
Ecco un esempio che spiega perfettamente la complessità del mondo reale compresi fenomeni estremi come la siccità. Con buona pace dei media che quest’estate hanno continuato a ripetere che «un clima del genere non si vedeva da 70 anni…».
E così per giorni e giorni, dopo aver sostanzialmente abbandonato la guerra in Ucraina. A conferma che la monotematicità dei media è ormai diventata patologica. Perché per due anni si è parlato solo di Covid, per sei mesi di guerra, da giugno a Ferragosto ci si è concentrati sulla fine della civiltà per mancanza di acqua. E adesso è il turno della catastrofe economica autunnale provocata dai prezzi astronomici di gas e bollette.
Tutto questo senza mai provare ad allungare lo sguardo per guardare oltre e contestualizzare i vari problemi. Insomma, per cercare di spiegare che siamo di fronte a un cambio di fase, a un mutamento d’epoca, E questo richiede una trasformazione profonda dei meccanismi che hanno regolato la vita dell’Europa e dell’Occidente negli ultimi 50-70 anni. Insomma, siamo alla vigilia di un mutamento strutturale in tutti i settori: ambiente, energia, scambi commerciali.
Ma un sistema mediatico vecchio e a rischio irrilevanza, ha preferito imboccare la scorciatoia del sensazionalismo. Fino al terrorismo informativo con un meccanismo tanto semplice quanto rozzo.
Un lancio d’agenzia di poche righe, un tweet, un filmato di alcuni secondi su un social, ed ecco la notizia d’apertura ripetuta per l’intera giornata in maniera ossessiva da tutti. E poco importa se non si è potuto (o voluto) verificarla quella notizia, ignorando, o – peggio ancora – fingendo d’ignorarne la fonte.