Cirielli: ok Nato e Ue
ma Pnrr da rivedere

Le nuove generazioni meritano dignità e lavoro e non la mortificazione del reddito di cittadinanza; nessuno spazio per il terzo polo perché i suoi personaggi non sono credibili e non danno alcuna assicurazione di stabilità e solidità politica; il presidenzialismo è la madre di tutte le riforme costituzionali perché rimette al centro la volontà popolare.

Cirielli, Edmondo Cirielli con Giorgia Meloni

Edmondo Cirielli con Giorgia Meloni

Questi alcuni dei passaggi centrali dell’intervista con l’onorevole Edmondo Cirielli, questore della Camera dei Deputati ed esponente di punta di Fratelli d’Italia. Cirielli è candidato come capolista alla Camera al collegio Campania 2- 02 nelle elezioni del prossimo 25 settembre.

Onorevole Cirielli. La campagna elettorale è nella fase finale. Quanto può incidere il terzo polo sul voto dei moderati?

Sperano di catalizzare flussi di voti provenienti da aree moderate e, in particolar modo, dagli elettori di Forza Italia. La verità è che né Calenda né Renzi, così come Gelmini e Carfagna, sono nuovi. Gli italiani conoscono la loro storia politica. Non sono più credibili. Troppo inclini a manovre di corridoio, a compromessi, senza alcuna coerenza ideologica. Inoltre i moderati oggi sono spalmati tra i due poli, di destra e sinistra. Non ci sono più democristiani da attrarre. Gli elettori sceglieranno tra il centrodestra e il centrosinistra, e non ci sarà spazio per opzioni intermedie che non danno assicurazioni di stabilità e di solidità politica.

Fratelli d’Italia continua a volare nei sondaggi. Temete il rischio astensione, nemico atavico del centro destra? Su cosa puntate per convincere gli indecisi?

Cirielli, Matteo Salvini e Giorgia Meloni

Matteo Salvini e Giorgia Meloni

Come dice Giorgia Meloni, l’astensionismo rappresenta la crisi della democrazia. E il Pd ne è direttamente responsabile. Basti pensare che sono circa dieci anni che governa senza aver mai vinto le elezioni. I deludenti risultati ottenuti dai governi a trazione Pd – M5S hanno messo chiaramente in evidenza che questi due partiti hanno operato in modo del tutto distante dal bene comune e dall’interesse generale, generando nel tempo una disaffezione politica e la conseguente astensione elettorale, soprattutto da parte dei giovani. Il M5S, in particolare, ha una gravissima responsabilità, quella di aver orientato populisticamente i giovani verso l’antipolitica, imbonendoli con il reddito di cittadinanza. Il risultato è stato quello di allontanare ulteriormente la domanda e l’offerta di lavoro, producendo distorsioni sotto il profilo del contenimento della povertà del tutto antitetiche a una evoluzione positiva del mercato del lavoro giovanile. Le nuove generazioni meritano dignità e lavoro, come dice Giorgia Meloni, e Fratelli d’Italia vuole cambiare l’attuale visione paternalistica. I giovani sono soggetti attivi e vanno coinvolti. Il nostro compito è quello di renderli protagonisti.

Come tutte le volte, anche questa campagna elettorale estiva si gioca anche e soprattutto fuori i confini nazionali: quali sono i vostri rapporti con l’Unione europea e cosa rispondete alle critiche provenienti da chi in Europa vi taccia di sovranismo ed euroscetticismo? 

Nel programma di Fratelli d’Italia non è contemplata l’ipotesi di rinnegare la moneta unica europea né quella di un’Italexit. Questi sono solo spauracchi che il Pd, nell’ambito della sua strategia del terrore, utilizza per seminare il panico tra i cittadini con la speranza che non votino Fratelli d’Italia. Illusi. Piena adesione al processo di integrazione europea, dunque, con la prospettiva di un’Unione europea più politica, più vicina alle esigenze dei popoli, e meno burocratica. Rispetto delle alleanze internazionali e rafforzamento del ruolo diplomatico dell’Italia nel contesto geopolitico. Ottemperanza degli impegni assunti nell’Alleanza Atlantica, anche in merito all’adeguamento degli stanziamenti per la difesa, sostegno all’Ucraina di fronte all’invasione della Federazione Russa e impegno per le iniziative diplomatiche volte alla soluzione del conflitto. Infine, se per sovranismo si intende la difesa della famiglia, dei confini, dello Stato nazionale e dell’identità, allora noi di Fratelli d’Italia siamo convinti sovranisti. In realtà siamo semplicemente dei patrioti.

Aumento delle pensioni a 1.000 euro, flat tax al 15%, presidenzialismo: si va via via delineando il programma del Centro-destra. Quali sono i punti del programma che Fratelli d’Italia ritiene necessari ed indispensabili una volta che sarà alla guida del Paese? 

Il Quirinale

Sul versante delle riforme, il presidenzialismo è certamente un punto qualificante del nostro programma. È la madre di tutte le riforme costituzionali e lo strumento per rimettere al centro la volontà popolare. E non è certamente una deriva autoritaria come certa stampa di regime continua imperterrita a sostenere. D’altronde lo stesso Letta, quando era premier, si disse favorevole all’elezione diretta del Presidente della Repubblica. Per quanto concerne la politica estera, la nostra volontà è quella di portare avanti e consolidare ulteriormente le nostre posizioni europeiste e filoatlantiste, con il rispetto degli impegni assunti in sede Nato anche per quanto riguarda gli stanziamenti sulla Difesa, continuando con il pieno sostegno all’Ucraina. Abolire il reddito di cittadinanza e sostituirlo con misure più efficaci di inclusione sociale e di politiche attive di formazione e di inserimento nel mondo del lavoro. Sostegno alla famiglia e alla natalità, maggiori tutele in favore dei lavoratori fragili e con disabilità grave. Tutela della salute e difesa del lavoro, dell’impresa e dell’economia. Riduzione della pressione fiscale per famiglie, imprese e lavoratori autonomi. Made in Italy, cultura e turismo. L’autosufficienza energetica, l’Ambiente, l’Agricoltura; scuola, università e ricerca. Giovani, sport e sociale.

Un altro tema molto caldo e attualissimo è quello dell’immigrazione: in questi giorni la cronaca ci racconta della bellissima isola di Lampedusa ormai al collasso…

Luciana Lamorgese

Chiediamo lo stop immediato agli sbarchi clandestini per contrastare l’immigrazione irregolare. Le assurde politiche immigrazioniste adottate in questi anni dal ministro Lamorgese e dal governo a trazione Pd hanno evidentemente gettato nel caos la Nazione. Da nord a sud, quasi quotidianamente, le cronache raccontano di intollerabili tafferugli tra immigrati, violenze sessuali sulle donne da parte di stranieri, inconcepibili atteggiamenti di strafottenza di molti extracomunitari – irregolari, spesso già colpiti da provvedimenti di espulsione, e anche pregiudicati – nei confronti delle nostre leggi e di totale indifferenza per i nostri usi e costumi. La titolare del dicastero degli Interni non è stata in grado di gestire la selezione e il controllo dei flussi in entrata – e soprattutto di difendere i confini e di lottare contro scafisti e Ong, che spesso prendono accordi sottobanco con i trafficanti di uomini – facendo sostare gli immigrati nei centri di accoglienza, sempre stracolmi, spesso a tempo indeterminato, dai quali sovente scappano, con il rischio di dare ospitalità sul nostro territorio a pericolosissimi criminali o di permettere loro, attraverso l’Italia, di raggiungere altri Stati. Gestione ordinata dei flussi legali di immigrazione, dunque, favorendo l’inclusione sociale e lavorativa degli immigrati regolari. E inoltre, difesa dei confini nazionali ed europei come richiesto dall’UE con il nuovo Patto per la migrazione e l’asilo, con controllo delle frontiere e blocco degli sbarchi per fermare, in accordo con le autorità del nord Africa, la tratta degli esseri umani. Creazione di hot-spot nei territori extra-europei, gestiti dall’Unione Europea, per valutare le richieste d’asilo. Garantire ai Comuni le risorse necessarie per far fronte alle spese per la gestione e la presa in carico dei minori non accompagnati.

Un’auto della polizia

Per quanto concerne la sicurezza, è necessario un adeguamento dell’organico e delle dotazioni delle Forze dell’Ordine e dei Vigili del Fuoco, fattiva collaborazione di questi con la Polizia locale e le Forze armate per consentire un capillare controllo del territorio. Quindi, implementazione della sicurezza nelle città attraverso il rafforzamento dell’operazione “strade sicure”, poliziotto di quartiere e videosorveglianza. E ancora, contrasto al fenomeno delle baby gang e alla microcriminalità, potenziamento delle misure e dei sistemi di cyber-sicurezza, riqualificazione di quartieri, edifici, stazioni, strade e parchi in stato di degrado e di illegalità diffusa. Norme più severe anche per gli atti contro il decoro. Azioni incisive e urgenti per il contrasto al crescente fenomeno della violenza nei confronti delle donne, lotta alle mafie e al terrorismo, contrasto ad ogni forma di antisemitismo e all’integralismo islamico. Combattere lo spaccio e la diffusione delle droghe con ogni mezzo, anche attraverso campagne di prevenzione e informazione. Piano carceri e accordi con gli Stati esteri per la detenzione in patria dei detenuti stranieri. Particolare attenzione merita la Polizia Penitenziaria, i cui agenti – come spessissimo denunciano i sindacati di categoria, che tra l’altro svolgono a mio avviso un encomiabile lavoro – sono sovente vittime di aggressioni e ferimenti da parte di detenuti.

È urgente adottare un adeguato piano di potenziamento degli organici e, come deterrente, dotare gli agenti di taser e di ogni altro strumento all’avanguardia tecnologica per garantire sicurezza. Fratelli d’Italia è sempre al fianco della Polizia Penitenziaria: da anni, infatti, continua a sollecitare una maggiore attenzione verso le enormi problematiche con cui devono confrontarsi gli agenti, perennemente sottoposti a rischi gravissimi durante lo svolgimento dei propri compiti istituzionali. Inoltre, utilizzo efficiente delle risorse europee.

E dunque, accordo con la Commissione europea, così come previsto dai Regolamenti europei, per la revisione del PNRR in funzione delle mutate condizioni, necessità e priorità; e, soprattutto, efficientamento dell’utilizzo dei fondi europei con riferimento all’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime. Come è noto, i rincari esorbitanti di gas ed energia elettrica hanno messo in ginocchio migliaia di imprese. I costi energetici, infatti, sono lievitati di percentuali imbarazzanti a causa anche dell’esistenza di comportamenti speculativi, furbi e opportunistici, che certamente amplificano ulteriormente i prezzi. È un circolo vizioso dal quale sarà difficile uscire se il governo non intraprenderà una nuova politica energetica, adottando, con grandissima urgenza, adeguati interventi strutturali e normativi in grado di contenere i costi di fornitura, proprio per evitare la chiusura forzata di molte attività. Lo stesso “Decreto Aiuti bis” del governo risulta essere ancora del tutto insufficiente. Chiaramente le conseguenze di questa impennata dei prezzi saranno pagate dai consumatori che vedranno aumentare, giorno dopo giorno, il costo della spesa. A questo, poi, per le famiglie si aggiungono i maggiori costi per le utenze domestiche: gas e luce, appunto, oltre a acqua e Tari. Una situazione insostenibile. E infine, riforma della giustizia e della pubblica amministrazione.

Cirielli, Piattaforma per l'estrazione del gas

Piattaforma per l’estrazione del gas

Un suo giudizio sul governo Draghi: è stato, davvero, il “governo dei migliori” oppure ha sancito l’ennesimo, forse definitivo, fallimento di tecnici (seppur autorevolissimi) inadatti a calarsi nelle dinamiche della politica? 

Diciamo innanzitutto che Fratelli d’Italia ha tenuto, per tutta la legislatura, una posizione politica coerente, collocandosi all’opposizione di tutti e tre i governi che si sono succeduti. Il governo Draghi è stato fallimentare. Al netto delle specifiche competenze e della notevole considerazione internazionale di Draghi ‘tecnico’, non si possono certamente raggiungere risultati positivi quando in una Repubblica parlamentare si tenta di tenere insieme tutto e il contrario di tutto. Si pensi, ad esempio, alla disastrosa gestione dell’immigrazione da parte del ministro Lamorgese. Le sue scellerate politiche hanno fatto dell’Italia il campo profughi d’Europa. Molte città versano in una gravissima situazione a causa della presenza indiscriminata di extracomunitari, in maggioranza nordafricani, che ormai si sono impossessati dei nostri spazi e cercano in tutti i modi, usando anche la prepotenza, di preservare lo status quo criminogeno (mi vengono in mente, perché davvero frequenti, i tantissimi tentavi di violenza sessuale sulle donne), mentre la sinistra tace per motivi ideologici o di convenienza elettorale.

Penso che i governi tecnici non facciano altro che usurpare il potere proprio perché non rappresentano il popolo sovrano. Insomma c’è una mancanza di legittimità democratica. Troppo spesso – Pd docet – soprattutto nei governi tecnici, chi ha perso le elezioni si trova poi a governare il Paese, creando una pericolosa discrepanza fra la realtà parlamentare e il reale consenso da parte dei cittadini in quel particolare momento storico. È comunque preferibile, dunque, sempre andare alle elezioni – senza addurre assurdi pretesti tipicamente italiani quando nel resto del mondo si è sempre votato regolarmente, anche in piena pandemia – perché i governi tecnici non dovrebbero surrogare troppo a lungo le funzioni delle istituzioni e dei partiti né, chiaramente, pensare di sostituirsi a essi o addirittura, come nel caso di Monti, creare dal ‘mucchio’ un proprio partito. D’altronde la neutralità di un governo tecnico rispetto agli orientamenti politici presenti in Parlamento è solo teorica.