A casa ho un contatore elettrico vecchio e illeggibile. Non si leggono tutte le cifre e, quindi, non riesco a fare l’autolettura e a calcolare i consumi reali. Da più di un anno pago sulla base dei consumi stimati dal fornitore. Il che di questi tempi, visto il caro bollette, non è proprio il massimo.
Così alla fine mi decido a chiedere il cambio di contatore. Prendo l’ultima bolletta inviata dall’Enel, evidenzio con un pennarello il dato del consumo stimato che mi sembra troppo alto, afferro il cellulare e digito il numero del servizio clienti. Parte la solita musichetta, ma il tempo d’attesa è accettabile. Un paio di minuti e parlo con un operatore. E questo è uno dei motivi per cui qualche anno fa ho lasciato l’Acea, dove per avere una risposta telefonica bisognava rassegnarsi ad un’attesa infinita.
L’essere umano del call center di Enel energia è gentile e professionale, ma non può aiutarmi a risolvere il problema. Perché – mi spiega – il contatore è del distributore romano, cioè Acea. Insomma, per cambiarlo mi devo rivolgere al grossista. Rassegato, riprendo il cellulare per chiamare il servizio clienti di Acea energia, ma un disco mi avverte subito che ho incontrato il primo problema: «Questo numero verde è raggiungibile solo da rete fissa nazionale». Vado su Internet e cerco il numero che va bene per il telefonino. Questa volta la risposta arriva abbastanza rapidamente, ma l’operatore mi gela subito con un secco: «Per cambiare il contatore deve rivolgersi ad Areti» e attacca. Non mi ha dato nemmeno il tempo di chiedere il numero di Areti, che – tra l’altro – non so che cosa sia.
Vado su Internet e scopro che Areti spa non è altro che la «ex Acea distribuzione». Visto che ci sono, allora do un’occhiata a quello che hanno scritto alcuni utenti: «Sono 8 giorni che aspetto un tecnico… esiste un numero per reclami?». «Aspetto da 11 giorni… ed evitano di dare qualsiasi contatto utile… ». Trovo anche chi si è trovato ad affrontare un problema identico al mio: «Sul contatore non si leggono più le cifre e non sono in grado di controllare i miei consumi. A tutt’oggi non sono stata ancora contattata per la sostituzione».
Sperando di avere miglior fortuna, mi preparo alla battaglia e chiamo Areti. Questa volta il numero verde risulta raggiungibile anche dal cellulare e l’attesa non è lunga, ma il disco registrato dà letteralmente i numeri:
Tasto 1: per informazioni e supporto in merito a guasti sulla rete elettrica, 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Tasto 2: informazioni relative al piano di sostituzione dei contatori elettrici con gli smart meter 2G, attivo dal lunedì al venerdì dalle 08:00 alle 16:00.
Tasto 3: per interruzioni di corrente, attivo dal lunedì al venerdì dalle 07:30 alle 19:00.
Tasto 4: per procedere alla verifica dell’identità dell’operatore Areti, attivo 24 ore su 24.
Tasto 5: per tutte le informazioni sul Piano PESSE (Piano Emergenza Sicurezza Sistema Elettrico), attivo 24 ore su 24.
Tasto 6: per richiedere interventi e prestazioni tecnico-commerciali, attivo dal lunedì al venerdì dalle 08:00 alle 16:00.
Adesso il problema è che, finito l’ascolto dell’interminabile elenco non riesco a parlare con un operatore. Se digito un tasto, vengo prontamente rinviato al sito Internet e poi a una voce registrata che mi liquida con un «grazie per aver contattato Areti». Prova e riprova, alla fine riesco a parlare con un umano, che naturalmente mi rinvia ad un altro interlocutore.
Questa volta si tratta della ditta che ha l’appalto per i contatori. Chiamo e mi dicono di aver pazienza perché è in corso una sostituzione dei vecchi contatori e al mio condominio dovrebbe toccare prima della fine dell’anno. Infatti, a metà dicembre trovo un avviso appeso al portone con un pezzo di carta adesiva. La grande notizia è che da lì a due giorni arriverà un tecnico per sostituire tutti i vecchi contatori della mia scala. Appuntamento tra le 8 e le 15. Annullo una visita medica e due impegni importanti.
Ancora non so che il giorno dell’appuntamento aspetterò invano fino alle 15. Dopodiché mi attacco al telefono deciso a risolvere la questione anche ricorrendo alle maniere forti. Naturalmente da Acea e da Areti mi rispondono che non ne sanno nulla, che non gestiscono gli appuntamenti e che questi possono essere “massivi”. Se ho capito bene. Il sottotesto è incredibile, significa che questi appuntamenti che coinvolgono molti utenti spesso non vengono rispettati. Alla fine mi rinviano alla ditta che ha il subappalto per la sostituzione dei contatori. Sono talmente incazzato che – senza volerlo – probabilmente finisco per toccare il tasto giusto. Un signore – questa volta gentile – mi assicura che segnalerà l’appuntamento mancato al servizio tecnico e mi farà sapere al più presto. La mattina dopo, alle otto suonano al citofono. Miracolo: è il tecnico che deve cambiare il contatore…