Abiti eleganti, “griffati”, quelli trovati nel covo di Matteo Messina Denaro. D’accordo: gli piace da sempre vestire elegante. Non è proprio una novità, non tutti i boss della Cosa Nostra vestono pantaloni di fustagno e coppola.
Le donne, la famiglia. Riina è stato marito fedele e innamoratissimo della consorte Ninetta Bagarella, da lei corrisposto, fin da giovanissimi: lui per lei, lei per lui. Ninetta segue il suo uomo nella lunga latitanza, ne condivide la sorte, ne sarà stata silenziosa e fidata confidente.
Altra storia quella di Saveria Benedetta Palazzolo, la moglie di Bernardo Provenzano, a cui ha dato due figli, Angelo e Francesco Paolo. Anche lei discende da una famiglia mafiosa, di Cinisi. Per lungo tempo, senz’altro per volere del marito, ha vissuto in Germania, probabilmente in un paese vicino Stoccarda, dove viveva un fratello di “Binnu”. I figli parlano correntemente il tedesco, il padre di tutta evidenza non ha voluto che fossero coinvolti nelle sue attività. Hanno in eredità un cognome pesante, ma a loro carico nulla.
C’è poi Leoluca Bagarella, il feroce e spietato fratello di Ninetta. Anche lui ha fatto di tutto e di più: condannato all’ergastolo per l’omicidio del commissario Boris Giuliano, tra gli autori della strage a Capaci, responsabile dell’odioso sequestro, strangolamento e scioglimento nell’acido di Giuseppe Di Matteo, figlio del collaboratore di giustizia Santino. Sposa Vincenzina Marchese, anche lei discendente di una famiglia di mafia; Leoluca è innamorato corrisposto, fino all’estremo sacrificio di lei: lo segue nella latitanza, si dispera per non aver saputo dare un erede (due aborti spontanei); si sente in colpa per essere la sorella di Pino Marchese, il primo corleonese “pentito”, il più odiato dalla famiglia Riina.
C’è chi sostiene che la donna sia rimasta profondamente scossa dalla storia del piccolo Di Matteo, si fosse convinta «che non avere figli sia una sorta di castigo di Dio, una punizione per il rapimento di quel ragazzino innocente eseguito dagli uomini di suo marito». Alla fine, si uccide. Secondo Tony Calvaruso, ex autista di Bagarella, la donna è stata seppellita in gran segreto dall’ancora innamoratissimo marito. Il suo corpo non è mai stato ritrovato.
Ora Matteo Messina Denaro, boss con tante relazioni femminili: l’austriaca Andrea, Francesca (che gli dà una figlia che non ne vuole sapere del padre), Maria… La presenza di preservativi, profumi e Viagra nell’appartamento di Messina Denaro testimonia il passaggio di molte donne; forse, chissà, una sorta di modernizzazione della Cosa Nostra passa anche da una “evoluzione” del costume? Si potrà forse dire non solo “follow the money”, ma anche “cherchez la femme”.