Sono ormai centinaia i siti e le guide online che consigliano ai turisti di evitare la Stazione Termini e le strade che la costeggiano.
Il grande scalo ferroviario della Capitale viene sconsigliato per due ragioni: l’incredibile “degrado” in cui versa l’intera zona, e soprattutto perché è ormai terra di nessuno in mano a sbandati e criminali, una specie di Bronx nel cuore della capitale, dove un passante può rischiare la vita per pochi euro.
Esattamente come è accaduto la prima domenica di febbraio in via Giolitti a un milanese di 46 anni, accoltellato e ridotto in fin di vita da tre rapinatori per 20 euro e un cellulare.
Nonostante la tragedia sfiorata per un pelo a due passi dalla principale porta d’accesso per la Capitale, il sindaco Gualtieri è stato parco di parole. A botta calda ha preferito cavarsela con una breve dichiarazione di sapore difensivo e dal tono burocratico. Eccola: «A Termini bisogna rafforzare un dispositivo di sicurezza già molto forte … Tutto ciò si accompagna al lavoro di rifacimento della stazione e di piazza dei Cinquecento, anche in vista del Giubileo. Per l’amministrazione capitolina si tratta di una priorità». Punto.
Sono passate più di due settimane e il numero uno del Campidoglio è incredibilmente rimasto in silenzio anche di fronte alle tante grida d’allarme sul grande scalo ferroviario romano che attira oltre 400 mila persone al giorno, ma adesso è considerato pericoloso provocando grandi danni a tutta l’economia della zona.
Con centinaia di bar, alberghi e ristoranti semideserti e a rischio chiusura, mentre alcuni titolari premono per inserire Termini tra le Zone economiche speciali (ZES), ossia quei territori afflitti dalla malavita organizzata per i quali sono previsti investimenti statali e agevolazioni fiscali.
Possibile che il sindaco di quella che è tuttora la capitale d’Italia non trovi qualcosa da fare e da dire? Possibile. Ma lui – si sa – ama defilarsi. Al punto da guadagnarsi questa velenosa frecciata dal suo nuovo avversario di destra, il governatore del Lazio Francesco Rocca: «Il sindaco di Roma ha una particolare abilità nel non rendersi molto visibile».