Non sarà facile! Riuscire a gestire un partito che macina segretari costretti a fare i conti con “capibastone e cacicchi”, uscendone spesso malmessi, triturati e relegati negli anfratti e nei sottoscala, forti soltanto, se ne hanno, della loro identità.
Elly Schlein, che ha perso il confronto all’interno del Pd, nonostante l’appoggio dei soliti noti, ma ha visto ribaltare il verdetto grazie al voto dei simpatizzanti, avrà un compito arduo: rivitalizzare un partito abbandonato dalla stragrande maggioranza di chi non vota e in stato confusionale dopo anni e anni di gestione del potere e controllo del governo. Di certo qualcosa dovrà concedere anche a “capibastone e cacicchi”, non si azzerano le correnti solo con l’incarico. Senza contare che, spesso, le correnti possono essere il sale del confronto, sempre che tale confronto non rechi l’insidia del potere e non delle idee.
Non sarà facile! In questo senso l’appello del segretario uscente all’assemblea nazionale del Pd, pur se gridato, risulta fioco e l’autore poco credibile: «Elly guidaci uniti, senza trattare con le correnti».
Certo in questa prima fase della sua segreteria, condivisa con la presidenza affidata all’avversario sconfitto Stefano Bonaccini, tutto è possibile, non sarebbe facile, sull’onda della sua proclamazione, renderle la vita difficile, c’è un margine temporale di grazia nel quale le diverse anime del Pd non potranno che assentire, e allora ci vuole coraggio e l’ipotetico abbraccio con i Cinque stelle non aiuta, prima di tutto occorre ridare fiato al partito, riportarlo sui binari di una sinistra reale e non di potere, recuperare quell’oceano di “non votanti” che le potrebbero appartenere, facendo tornare al centro della sua politica il lavoro, la scuola, l’emarginazione, il salario minimo, la sanità, l’unità del Paese… evitando l’enfasi su quei temi etici che potrebbero essere divisivi e sui quali va cercata una sintesi realizzabile e non utopica.
L’importante è avere coraggio e sfidare le correnti sul piano reale, quello comprensibile a tutti, non sempre infatti la comunicazione della sinistra e del Pd in particolare è riuscita a far capire alle persone la centralità dei problemi complessi difficilmente risolvibili a suon di slogan.
Sembra quasi una contraddizione, ma di certo l’esempio e il coraggio fornito da Papa Francesco è illuminante nei tanti tabù della Chiesa che lentamente iniziano a sgretolarsi grazie all’azione ponderata dell’attuale Pontefice: il celibato dei sacerdoti, le coppie omosessuali, le donne e la messa…. Su tutti questi e altri temi Papa Francesco con coraggio e prudenza ha deciso di confrontarsi. Alla neosegretaria non resta che trovare il coraggio e “fare” qualcosa di sinistra, le premesse ci sono, le scelte ora toccano a lei!