Evviva! A Roma, questa volta, Pasqua e Pasquetta hanno visto per strada la “monnezza” di sempre. Quindi, senza l’emergenza che molti temevano.
Per il Campidoglio, considerata la grande presenza di turisti, si trattava del primo vero test-rifiuti dopo la chiusura della discarica di Rocca Cencia firmata da Gualtieri. E annunciata con una certa enfasi dal sindaco il 4 aprile scorso in apertura dell’Assemblea capitolina. «Per condividere con voi – aveva spiegato ai consiglieri comunali presenti in aula – una decisione storica».
E poi: «All’interno dell’impianto di Rocca Cencia ci sono circa 6mila tonnellate di rifiuti che sono la causa dei cattivi odori spesso segnalati dai cittadini che, da molti anni, stanno chiedendo di porre fine al suo utilizzo. Sono ora stati accontentati. L’amministrazione cittadina ha dato mandato di svuotare la fossa entro 21 giorni».
Perfetto. Il sindaco Pd della capitale chiude l’orrendo impianto TMB di Rocca Cencia e ne va giustamente fiero. Poi il “normale degrado”, senza una vera e propria emergenza, registrato a Pasqua e Pasquetta fanno sperare che a Roma quest’estate la raccolta della ‘monnezza non risenta troppo della chiusura.
Tutto bene, allora? Purtroppo no. Perché per raggiungere questo modesto risultato ed evitare il peggio per qualche giorno il Campidoglio è stato costretto a firmare un oneroso contratto per inviare la monnezza a un termovalorizzatore olandese.
L’accordo prevede il trasporto su ferrovia di 900 tonnellate di rifiuti a settimana che Roma non riesce a smaltire, in attesa che entri in funzione un termovalorizzatore a Pomezia. Ma stiamo parlando, se tutto andrà bene, del 2026.
Arrivati in Olanda, i rifiuti verranno inceneriti generando energia elettrica. Operazione che ai nostri contribuenti costerà 200 euro a tonnellata, cioè 180 mila euro a settimana. Ma il lungo viaggio (1.600 chilometri) dei rifiuti romani per arrivare al termovalorizzatore di Westelijk Havengebied prevede un passaggio attraverso le Alpi. Transito finito nel mirino della Svizzera e adesso al centro di forti polemiche sui media, perché andrà ad intensificare il traffico sulle nuove trasversali ferroviarie alpine costate alla Svizzera la bellezza di 24 miliardi di franchi.
Per questa ragione, adesso si fa largo la previsione che alla fine, per consentire ai treni italiani di passare attraverso il sistema ferroviario elvetico Alpransit, verrà chiesto un pedaggio speciale. Sovrapprezzo che farà lievitare il già astronomico prezzo di trasporto concordato con gli olandesi per prendersi la ‘monnezza che Roma non è in grado di smaltire.