A volte gli Italiani ritornano, non perché il loro progetto di vita sia andato deluso, né per rivedere il luogo natìo o la zona d’origine della propria famiglia, ma per una scelta consapevole, dopo avere incrementato il proprio sapere e la propria esperienza in una ben avviata, brillante carriera.
E non parlo del ritorno in Italia da un Paese che in principio era una Terra Promessa e in seguito lo è diventata di meno, ma degli Stati Uniti d’America, il Paese del Sogno, là dove tutto è possibile che accada, anche che un nullatenente divenga miliardario, non per avere vinto al Lotto, ma perché aveva talento e voglia di fare; il Paese che accoglie i forestieri con una statua colossale di una donna che tiene in mano la fiaccola, un benvenuto nella terra delle libertà in grado di emozionare chiunque arrivi a New York, qualunque sia il motivo del suo viaggio.
Un caso esemplare di Italiano di ritorno è quello di un Friulano di nome Mattia Scarbolo, che è tornato al paesello dopo avere studiato e lavorato a New York, e avervi scoperto orizzonti ben più vasti di quelli, già più ampi, che gli si erano spalancati in precedenza a Roma, dove aveva acquisito il grosso della propria formazione di alto livello.
È chiaro che questo non è avvenuto senza difficoltà, perché si è trattato di scendere di quota dalla cima d’una montagna. E noi tutti sappiamo che scendere può essere più arduo che salire. Vi immaginate un giovane di belle speranze che lascia New York — una metropoli di quasi 9 milioni di abitanti, facente parte di un distretto di circa 20 milioni di abitanti, undicesima città del mondo per popolazione, capitale di uno Stato tra i più ricchi del pianeta, una selva di grattacieli, un concentrato di affari, di opportunità e di potenza senza uguali — dove si è perfezionato negli studi di finanza e ha lavorato in banca nella City, per riscoprire le proprie radici in una frazione di 1.100 abitanti di un comune di 5.500, situato alle porte di una città di meno di 100mila?
Ma tutto si supera se si è giovani, sani, alti, belli, preparati, determinati ed entusiasti, se si hanno gli occhi che brillano e un sorriso accattivante, e Mattia è tutto questo. Ora Mattia Scarbolo produce assieme alla sorella e commercializza vini di qualità in una zona naturalmente idonea a ricavare ottimi vini bianchi e rosati. Mattia ha dato una mano alla natura ed è riuscito a ricavare dalla sua terra un prodotto migliore di quello che chiunque avesse coltivato la stessa terra prima di lui era stato in grado di ottenere. Ha potuto fare questo anche e soprattutto grazie alle proprie maggiori competenze, non solo tecniche.
Ma c’è di più. All’estero Mattia non solo ha imparato di più che in Italia, ma ha anche incrementato il proprio dinamismo e la propria capacità di visione, e tutto questo fa di lui un predestinato al successo. Tanti auguri, Mattia!
Questa storia è un esempio di come vanno oggi le cose nel mondo, sulla via tra l’Italia e l’America, che era ad unica carreggiata ed è diventata a doppio senso.