Giovanni Battista Cavalcaselle, artista e patriota risorgimentale, è un nome ignoto all’opinione pubblica ma è una pietra miliare per l’arte italiana. Nel 1800, matita alla mano, girò per l’Italia per cercare, trovare e catalogare le opere d’arte inedite. Cercava i quadri nelle chiese e nei palazzi nobiliari, li studiava e ne attribuiva la paternità ad un artista nel caso il dipinto fosse anonimo. Prese appunti su tanti “taccuini da viaggio”, pieni di disegni e di annotazioni.
Lottò per l’unità d’Italia contro la dominazione dell’Impero Austriaco, viaggiò molto in Italia e in Europa. Lavorò intensamente con il suo amico inglese Joseph Archer Crowe. Pubblicò La storia della pittura in Italia dopo la proclamazione del Regno d’Italia. Fu uno dei fondatori della disciplina della storia dell’arte. Le sue precarie condizioni economiche migliorarono con l’assunzione al ministero della Pubblica istruzione, nel settore dedicato all’arte. Il suo lavoro fu prezioso per elencare, analizzare, attribuire dipinti anche ridotti in pessime condizioni.
Ce ne fossero di altri di Cavalcaselle in Italia. All’appello mancano tanti quadri, statue, libri antichi, reperti archeologici andati perduti o rubati. Solo raramente c’è qualche buona notizia di un ritrovamento.
Corrado Veneziano, pittore e appassionato di teatro, ha dedicato molto del suo lavoro a Cavalcaselle. Ha studiato a lungo il suo lavoro. Dal 17 novembre all’11 dicembre allestisce una mostra di sue opere ispirate al “cacciatore” e catalogatore di opere d’arte nella Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia. Le opere di Veneziano, sottolinea un comunicato stampa, sono esposte in modo permanente in musei istituzionali europei e intercontinentali. Il pittore è invitato in Francia con il patrocinio del Museo del Louvre ed è l’autore dell’opera diventata il francobollo dello Stato italiano dedicato all’Inferno di Dante.
La presentazione dell’intero ciclo di opere dedicate a Cavalcaselle è prevista a Palazzo Altemps-Museo Nazionale di Roma nel 2024.