S’infiammano le elezioni a Civitavecchia. Paolo Poletti scompiglia i giochi. Centro-destra, centro-sinistra e liste civiche da mesi hanno acceso i motori per le elezioni comunali nella città portuale a nord di Roma. Ernesto Tedesco, vicino a Matteo Salvini, alla guida di una giunta di centro-destra, vuole ricandidarsi.
Il Pd sta mettendo a punto la strategia, ha avviato una consultazione tra i militanti su programmi e alleanze. L’obiettivo è di conquistare Civitavecchia. Ma in ballo ci sono anche numerose liste civiche che, alleandosi con il centro-destra o con il centro-sinistra, potrebbero fare la differenza.
In campo scende anche Paolo Poletti. L’ex generale della Guardia di finanza punta a diventare sindaco di Civitavecchia e ha aderito all’associazione “Liberi, Leali, Legali”. Come si schiererà Poletti? Con il centro-destra o con il centro-sinistra? Il candidato civico contesta un articolo pubblicato da la Provincia sulle elezioni a Civitavecchia. Il titolo del pezzo in prima pagina già dice tutto: «Paolo Poletti: “Non dialogo con il centrodestra”». Poletti, in un comunicato stampa, smentisce la «ricostruzione completamente destituita di fondamento» del pezzo. Si definisce un candidato civico che sta incontrando le forze politiche e i cittadini. Ha grandi progetti: per la città «sto ragionando sulla piattaforma programmatica che possa fare di Civitavecchia una delle città cardine per l’Italia e per l’estero». Precisa: «Il PD ha un suo candidato e certo quello non sono io».
Critica «la vecchia gestione fallimentare» della giunta Tedesco. È pronto, però, a discutere e a trovare convergenze sui programmi. Qualcosa si sta muovendo: ha trovato «sul livello nazionale apprezzamento da Forza Italia, da esponenti di Fratelli d’Italia e dalla Democrazia Cristiana. Partiti sicuramente non di sinistra».