L’elegante Bodoni
offeso a scarabocchi

Bodoni, La targa di via Bodoni a Roma offesa a colpi di scarabocchi

La targa di via Bodoni a Roma offesa a colpi di scarabocchi

Povero Bodoni! Proprio lui che ha esaltato l’eleganza della stampa con un’armonia inedita dei rapporti fra le lettere, una rotondità sobria ma elegante, quell’insieme che permette una lettura piacevole e sicura. Lui è Giovan Battista Bodoni, tipografo insigne che continua a proporci un incanto, così diceva. È vero soprattutto nei titoli che si propongono accattivanti, ma con discrezione, senza mai esagerare.

E sì, può continuare a compiacersi, dall’al di là, di avere una via dedicata a Roma, per giunta a Testaccio, un quartiere popolare orgoglioso della sua cultura, ma quella scritta che bistratta i caratteri proprio sotto la sua targa!!! Come citare dalla Divina Commedia col linguaggio schwa. O affidare a uno strimpellatore una sinfonia di Beethoven. E, in aggiunta, non con l’inchiostro ma con volgari vernici acriliche a spruzzo. 

Nel mondo virtuale che ormai ci condiziona, colpisce il silenzio imbarazzato della stampa, intesa come addetti ad imprimere. Siamo alle solite, con la solidarietà data o negata a seconda della convenienza.

Il carattere Bodoni

E passi per gli stagionati caratteri​ Garamond o Le Bè, che rivendicano la loro primogenitura cinquecentesca, ma i pischelli novecenteschi Times, Helvetica con il cugino Univers, l’Egizio non hanno nulla da dire? Solo il Futura ha un alibi: è il tipo (in inglese si dice font) ufficiale di Dolce e Gabbana e si sente aristocraticamente estraneo.

Certo il genio italico di Bodoni ha dato non poco fastidio con quella sua vera e propria rivoluzione tipografica, che avveniva alla fine del

L’immagine di Santa Maria Liberatrice in via Marmorata

1700 perfettamente in sintonia con altra ben più corposa rivoluzione come la presa della Bastiglia. E ancora oggi genera invidia visto che il font (in italiano si chiama tipo) Bodoni la fa da padrone, immortale, sui siti web. Bisogna dare atto al Corsivo di essersi dichiaratamente sottratto per manifesta incompatibilità, e al Gotico che ha abbozzato un suo sostegno che risulta però imbarazzante. 

Inutile sperare nella comparsa di un sopravvissuto monaco amanuense in grado di rimettere in ordine lo sgorbio che imbratta quel muro, dove sarebbe vietata persino l’affissione. Più realisticamente ci si può augurare l’esaurimento delle scorte di bombolette spray ed evitare così la reiterazione dell’affronto. Che non si riveli casuale la presenza in via Marmorata, proprio a poche decine di metri da via Bodoni, di un’edicola religiosa, copia di una pregiata opera che dimora nella chiesa di Santa Maria Liberatrice? Raffigura una madonna con bambino e l’iscrizione, in latino e in caratteri non griffati: Santa Maria liberaci dalle pene dell’inferno.

Amen.