Foto, sempre foto. In particolare quelle delle “Feste nel Mondo”. «Parto, vado in Ghana!». Oppure: «Ho i bagagli pronti, mi aspetta l’India…». Ancora: «Ho programmato il viaggio per la Cina». Entra nei particolari: «Cuba è stupenda. Le persone sono accoglienti anche in situazioni difficili». Daniele Bellucci parte appena può.
È un amante dei viaggi fotografici, delle fotografie. Gli piace conoscere tutto e fotografare tutto: paesini sperduti, megalopoli, foreste incontaminate, mari stupendi. Daniele, classe 1966, fotografo freelance, tra i fondatori della rivista di cinema Gli Spietati, colleziona premi in Italia e all’estero, lavora molto. In particolare pubblica inchieste fotografiche su Dove.
Riti e feste popolari sono la sua grande passione e specialità. In un mondo tarato sulla globalizzazione e sull’omologazione cerca le specificità, le diverse identità culturali e storiche di popoli e persone. L’appuntamento con le sue foto è a Roma dal 16 al 19 giugno in via Giovanni Battista Bodoni n.90A. Daniele Bellucci inaugura la sua mostra venerdì 16 giugno alle ore 17. Le immagini di “Le Feste nel Mondo”, il titolo della mostra, costituiscono un po’ la mappa dei costumi dei vari continenti del pianeta indagati in tanti anni di lavoro.
A Daniele piace soprattutto fermare l’immagine di momenti particolari. Ritrae situazioni, tradizioni, volti umani, felici o sofferenti. Le sue fotografie entrano nell’anima, sono come un dirompente titolo di un articolo o di una inchiesta giornalistica. È difficile trovare un continente o un paese che non abbia visitato: Malesia, Myanmar, Giappone, Cambogia, Georgia, Francia, Spagna. Ma anche le città e i paesi dell’Italia sono nel cuore dell’obiettivo della sua macchina fotografica: va alla Festa dei Serpari a Cocullo, alla Giostra del Saracino ad Arezzo, a La Desolata di Canosa, alla Battaglia delle Arance a Ivrea. Non trascura Roma, la sua amata città: l’affascinante San Pietro, le mille facce di Campo de’ Fiori, i murales del quartiere multietnico di Torpignattara, i tesori delle botteghe artigianali storiche della capitale ormai a rischio estinzione.
Viaggia da solo o con una piccola squadra di amanti delle fotografie, in genere amici. Prima decide dove andare, poi studia il posto, quindi organizza il viaggio fotografico per 6-10 persone. È a caccia di «storia di viaggi». Ogni volta c’è qualcosa di stupefacente, da sapere, da imparare.
R.Ru.