Le grandi partenze delle corse a tappe ciclistiche più famose (anche il Giro d’Italia), ormai da alcuni anni, partono da un Paese diverso da quello di origine. Le ragioni sono prevalentemente economiche, per non parlare del notevole input per il turismo derivato da tale scelta.
Il Tour de France quest’anno ha il suo debutto in territorio italiano in onore di Ottavio Bottecchia, il primo ciclista italiano a vincere nel 1924 il Tour. Seguirono nel 1938 Gino Bartali, nel 1949 e nel 1952 Fausto Coppi, nel 1960 Gastone Nencini, nel 1965 Felice Gimondi, nel 1998 Marco Pantani e infine nel 2014 Vincenzo Nibali. Chi non ricorda le rivalità tra Bartali e Coppi e tra le varie partigianerie?
Si parte, il 29 giugno, da Firenze per arrivare a Rimini. Segue, la domenica seguente, la partenza a Cesenatico verso Bologna. La terza tappa, il 1 luglio, avrà il via a Piacenza e terminerà a Torino.
La seconda tappa parte da Cesenatico e per l’occasione, come riporta il Resto del Carlino del 22 giugno, «… l’amministrazione comunale da diversi mesi è concentrata su iniziative speciali, chiamando a raccolta tutto il tessuto economico e sociale della città. La sorpresa più grande sarà svelata proprio domenica 30 giugno ed è una gigantografia di Pantani di 20 metri per 20 realizzata su tessuto traforato, sul prato dello stadio comunale dove sarà allestito il villaggio di partenza. L’installazione sarà la grande protagonista delle riprese aeree dei cinque elicotteri della manifestazione, con un tocco speciale e originale.
Si tratta di un’opera imponente, pensata per una visione zenitale, in cui è ritratto Pantani che pedala. Tribuiani sarà il protagonista anche di una seconda installazione realizzata con la collaborazione della Cooperativa stabilimenti balneari di Cesenatico, una bicicletta gigante galleggiante di 50 metri per 20, che sarà costruita con oltre 400 boe gialle nelle acque prospicienti piazza Costa. Queste opere si uniscono alle Tende al Mare dedicate al Tour de France, all’immagine di Marco sulla facciata del palazzo municipale, e la vela appositamente realizzata dalle volontarie dell’associazione “Un Mare di Lana”, che sarà issata domani sulla barca “Le Tre fff” di Federico Ricci. Il giallo è il colore dominante, con il grattacielo e la statua di Marco Pantani illuminati, le bandierine in ogni angolo della città e quelle della fiera Cicloevento organizzata da Confesercenti e Confartigianato sul porto, sino alla pista ciclabile di via Mazzini e via Saffi dipinta di giallo. Il sindaco Gozzoli è entusiasta: “Non mi sarei mai aspettato di poter accompagnare Cesenatico in una giornata così importante».
Dalla località balneare, dove ha vissuto e riposa Pantani, i ciclisti percorreranno alcuni tratti pianeggianti, passando per Ravenna, la capitale del Mosaico; Russi; Faenza, famosa in tutto il mondo per le sue ceramiche; Brisighella, dove affronteranno la salita del colle del Montichino, famoso per il santuario con l’immagine della Vergine.
Il Tour de France proseguirà verso Riolo Terme per poi salire per 2,7 km verso il muro di Cima Gallisterna, con una pendenza media del 6,4% e con punte all’11% e al 16% nel tratto più duro. Dopo la discesa li aspetta un tratto pianeggiante, toccando Imola, famosa per il suo autodromo, e Castel San Pietro, le due città che si riconoscono romagnole pur facendo parte della provincia di Bologna.
Dovranno poi salire verso il Botteghino di Dozza e il Pizzo di Montecalvo per arrivare, dopo un lungo e faticoso percorso di 163 km, nel centro cittadino di Bologna da via Mazzini tra le 16 e le 16,30. Quindi imboccheranno i viali di circonvallazione verso nord fino a Porta San Donato che immette in Via Irnerio; attraversato il centro, da Porta Saragozza, lungo la via omonima, saliranno verso il Colle della Guardia, con il Santuario di San Luca; scenderanno di nuovo in città per via Casaglia, lungo i colli, da cui entreranno di nuovo in via Saragozza per percorrere i viali a sud fino all’arrivo in via Irnerio, davanti alla Montagnola. Una tappa di 200 km.
La preparazione per l’arrivo del Tour a Bologna ha richiesto numerosi lavori di manutenzione delle strade interessate, finalmente ben asfaltate, ma con disagio dei cittadini per le lunghe code dei veicoli, per le deviazioni e i ritardi dei mezzi pubblici. Molte vie inoltre saranno chiuse al traffico per il passaggio dei ciclisti e saranno ivi rimossi o spostati i cassonetti per la raccolta di rifiuti. I bolognesi però non sempre accettano questi stravolgimenti anche se l’attesa in città è grande. Il Comune ha allestito vari punti di osservazione per chi volesse vedere il passaggio dei ciclisti e prevede un impulso al turismo e un vantaggio economico per le imprese della città.
Secondo il sindaco Matteo Lepore «questo evento avviene nella città che più di tutte favorisce, con la Città 30, chi va in bicicletta. Dunque, avere la Grande Boucle nella città che promuove questo stile di vita è un grande orgoglio per l’Italia intera». Per lui Bologna sarà presto conosciuta in tutto il mondo… conseguenza del passaggio del tour o piuttosto per il suo centro storico medioevale, che le società turistiche in questi ultimi anni hanno saputo valorizzare, o per l’accoglienza delle strutture ristoratrici e alberghiere della città?