Galluzzi, Prendiparte,
Azzoguidi. A Bologna
le tre torri guelfe

Bologna è detta la turrita per la presenza di tante torri che, secondo Giovanni Gozzadini, nel XII e XIII secolo dovevano essere 180. Studi più recenti parlano di un centinaio di torri. Ce ne restano ventotto, tra cui tredici case-torri ad uso abitativo e quattro torresotti della cerchia muraria del Mille. Molte torri sono tuttora visibili, alcune invece sono inglobate in altri edifici.

Gozzadini, La Torre Galluzzi a Bologna

La Torre Galluzzi a Bologna

Quando furono costruite le torri, la città era piccola con molti edifici in legno ed era ancora circondata dalle mura di selenite, tranne a occidente dove la antiqua civitas rupta cominciava a essere occupata da nuove costruzioni. Le prime torri sorsero oltre Porta Ravegnana, lungo le radiali Strada Maggiore, S. Stefano, Castiglione, all’interno dell’Addizione Longobarda, l’insediamento fortificato che i Longobardi avevano qui organizzato per difendersi da eventuali nemici provenienti dalla Romagna.

La prima torre, ricorda il Gozzadini, fu costruita nel 975 in via Santo Stefano, vicino alla via Del Luzzo, dal nobile Princivalle Rodaldi. Alta più di 50 metri rovinò nel 1389. Queste torri avevano funzione di difesa e furono edificate per volere della contessa Matilde di Canossa, feudataria dell’imperatore, ma alla sua morte (1115), con il sorgere del Libero Comune, passarono di proprietà alle famiglie più ricche e potenti.

Intorno al 1120 sorsero numerose nuove torri per iniziativa sia delle nobili famiglie ghibelline sia delle famiglie guelfe più ricche legate alle Corporazioni delle Arti. Le torri diventarono perciò un simbolo di potere nelle lotte interne tra Guelfi e Ghibellini, fazioni che a Bologna facevano capo alle famiglie dei Geremei e dei Lambertazzi.

La porta della Torre Galluzzi

Parte attiva nella lotta tra i Ghibellini ebbero i Geremei. I Galluzzi che costruirono la loro poderosa torre in Corte Galluzzi, ancora accessibile sia dalla via D’Azeglio che dalla Piazza Galvani, ebbero un ruolo importante. La Torre Galluzzi fa parte della triade dei grattacieli medievali di Bologna, insieme alle torri Prendiparte e Azzoguidi.

Anche se distanti tra loro, le tre torri appartenevano a famiglie di parte guelfa, ovvero filo papali, e si trovano in zone della città cruciali da questo punto di vista: la Azzoguidi e la Prendiparte accanto alla sede vescovile, e la Galluzzi vicino alla prima sede comunale, che si trovava nell’antico complesso di Sant’Ambrogio. La torre fu costruita a partire dal 1257, in piena guerra civile, al culmine delle lotte tra Geremei e Lambertazzi. Dominava su un’ampia corte, o curia, comprendente le case dei familiari e parenti, degli amici e dei servi, nonché una cappella gentilizia visibile all’ultimo piano dell’abitazione dei Galluzzi, adiacente alla torre. Da questa corte attraverso un voltone si accede all’attuale Piazza Galvani, dove fin dal ‘200 si svolgeva la Fiera dei bachi da seta, filugelli, che attirava mercanti da tutta Europa.

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