Il 26 agosto è una data da ricordare nella Lega. Nella giornata internazionale del cane si consuma un dramma in casa leghista, quasi fosse un karma, date le pulsioni ultra venatorie del partito di Salvini.
Ben altro spirito aleggiava nel 2008 nel PDL, grandissima intuizione berlusconiana. Si sa che di Michela Vittoria Brambilla ce n’è una sola, che da anni porta avanti con coerenza, coraggio e anche controcorrente le battaglie per la salvaguardia degli animali, ricevendone meritato e adeguato spazio sulle reti Mediaset, il che comprova una sensibilità diffusa e più generale di molti tra i politici e i dirigenti berlusconiani. C’è il Tg5 dalla parte degli animali e c’è la trasmissione ad hoc condotta dalla Brambilla. D’altra parte è noto l’amore viscerale di Silvio Berlusconi prima per Dudù, poi per Dudina e infine per altri simpatici pelosetti ammessi anche alle cene di gala – memorabile il lancio della palla di Vladimir Putin a Dudù.
D’altra parte, grazie proprio alla Brambilla e con l’ausilio di altri deputati del Pdl vedi Gabriella Giammanco, sono state approvate leggi di vera tutela dell’animale. ad esempio quella che vieta ai regolamenti dei condomini di impedire agli inquilini di vivere col proprio amico a quattro zampe.
Altro esempio di parlamentare paladina dei diritti degli animali e dei loro proprietari è Michaela Biancofiore che grazie al proprio impegno di Ignazio La Russa ha recentemente creato un precedente importante, ovvero l’ingresso dell’amata Puggy in Senato. Brambilla sia come politico che come ministro che come presidente di associazione è da sempre coerente, vivendo attorniata da amici a quattro zampe di varie razze e specie.
Gli animali però fanno gola anche ai loro finti amici, in quanto oggi la sensibilità della popolazione italiana nei loro confronti è fortunatamente aumentata e quindi diventano veicolo di consenso elettorale. Rimane a tal proposito nitida l’immagine di un Mario Monti imbarazzatissimo con in braccio un intimorito canetto bianco solo per il favore di telecamera. Già allora i comunicatori avevano ben chiaro di quanto l’effetto simpatia indotto dal quadrupede potesse trasformarsi in consenso elettorale.
Ed è probabilmente con questo spirito che va letto l’audace post su FB del 26 agosto, giornata internazionale del cane, di Matteo Salvini a favore degli amici a quattro zampe, volutamente incurante e ignorante del fatto che un suo collega di partito attraverso una proposta di legge vorrebbe consentire di uccidere senza pietà e di torturare gli animali.
Negli Stati Uniti questo imbarazzante scivolone Salvini-Bruzzone sarebbe motivo della esplosione di un dibattito cruento e con ogni probabilità di richiesta immediata di dimissioni o del leader in questione o del parlamentare estensore della proposta di legge o di ritiro del Pdl che consente di cacciare e uccidere animali in qualsiasi momento e luogo. Chi mente negli USA e fa politica perde di credibilità, vedi il caso Clinton. Emblematico è su come anche il nulla e il non penalmente rilevante possa trasformarsi in una bomba a orologeria, venire politicizzato e utilizzato come clava contro l’avversario. In Italia invece da sempre la politica è frequentata da mentitori seriali. Tant’è che si sprecano le promesse fatte durante le campagne elettorali e poi puntualmente non mantenute nella fase di governo del Paese. Dopo la giornata internazionale del cane gli atti che accadranno o non accadranno rispetto agli animali portati avanti dalla Lega, diventeranno una cartina tornasole per capire chi bluffa e chi no.