Dopo il caldo afoso e soffocante di questa estate è tornato l’incubo delle alluvioni in Romagna e nel bolognese a causa delle abbondanti piogge degli ultimi giorni: oltre 350 millimetri in 48 ore.
Esondazioni, allagamenti, frane dall’Appennino alla bassa pianura e lungo la costa adriatica hanno provocato danni enormi e l’evacuazione di migliaia di persone in centri d’accoglienza di fortuna, in scuole e centri sportivi. Alcune persone sono state soccorse in gommoni o in elicottero, altre si sono rifugiate nei piani alti delle abitazioni in attesa dei soccorsi.
Colline, pianure, paesi e città della Romagna hanno anche quest’anno subito i danni maggiori. Modigliana sull’Appennino Tosco-Romagnolo, nella provincia di Forlì- Cesena è stata travolta da una valanga d’acqua per l’esondazione del Tramazzo e degli altri torrenti che attraversano l’abitato; le strade di Faenza sono state di nuovo allagate e l’acqua ha raggiunto i primi piani delle case. Il fiume Montone ha esondato a Forlì; il Marecchia a Rimini ha allagato cantine, garage e sottopassi ma le acque sono per fortuna diluite, permettendo l’intervento dei soccorritori. A causa del maltempo la spiaggia di Rimini è stata invasa dalle acque del mare.
Di nuovo colpita Cotignola che nella precedente alluvione aveva subito perdite e danni notevoli. La situazione più grave si registra a Traversara, frazione del comune di Bagnacavallo (provincia di Ravenna) dove il Lamone ha rotto l’argine sulla sponda sinistra e ha allagato l’abitato rendendo necessaria l’evacuazione degli abitanti. I muri di alcune case sono crollate per la furia delle acque. Il capo della Protezione Civile, Fabio Ciciliano ha fatto sapere che a Traversara risultano disperse due persone per il crollo del tetto su cui avevano trovato rifugio. Anche Lugo e le zone circostanti sono state invase dalle acque del Santerno. Particolare attenzione è stata data all’ospedale della città dove, se necessario, i pazienti potrebbero essere spostati e le attrezzature sanitarie più importanti trasportate nei piani più alti.
Le comunicazioni ferroviarie e il trasporto pubblico sono stati momentaneamente interrotti; molte scuole sono rimaste chiuse.
Irene Priolo, vicepresidente della Regione, che sta coordinando gli interventi in questa situazione di emergenza, ha chiesto di evitare gli spostamenti e di usufruire dello smart working per i lavoratori, quando possibile. Di fronte alle numerose critiche avanzate soprattutto dall’opposizione, la Priolo ha detto: «Sono stati fatti tantissimi cantieri, sto già vedendo delle polemiche e mi dispiace anche perché ormai è un leit-motiv, nei momenti di maggiore emergenza. Lo sciacallaggio per quanto mi riguarda non è ammesso, soprattutto quando ci sono territori che stanno dando l’anima e il sangue attraverso i propri sindaci e amministratori».
Nell’Imolese Castel Guelfo è stata inondata dalle acque del Sillaro e varie difficoltà si sono registrate nelle colline del circondario per frane e smottamenti, nonché nella bassa pianura dove le località più a rischio erano Sesto Imolese e Giardino, secondo quanto allertato dal sindaco Marco Palmieri in un video social.
Nel Bolognese l’Idice esonda a Monterenzio, già colpita dall’alluvione del 2023, e rompe gli argini allagando Budrio, Molinella e le zone circostanti. Era il 6 agosto quando la vicepresidente della regione, insieme alla sindaca di Budrio, Debora Badiali, al sindaco di Molinella, Bruno Bernardi, e a Matteo Montanari, sindaco di Medicina, faceva il punto complessivo sui lavori in corso per mettere in sicurezza il fiume Idice, lavori onerosi e ben programmati, che dovevano terminare alla fine di ottobre ma che non hanno impedito al fiume di tracimare.
Il maltempo ha imperversato senza tregua sul territorio bolognese, dall’Appennino alla Bassa. 165 le persone evacuate, ma decine di famiglie hanno passato la notte ai piani alti delle abitazioni. Grave la situazione in Val di Zena a Pianoro dove le acque hanno invaso il centro di Botteghino ed è stato necessario chiamare i sommozzatori per raggiungere alcune case. Gli sfollati sono stati accolti al Palazzetto dello Sport di Pianoro Nuovo. Invasi dall’acqua anche alcuni ingressi delle abitazioni al Farneto di San Lazzaro.
A Bologna, in zona San Ruffillo, lungo il torrente Savena in piena, ci sono state le prime evacuazioni poi estese nella notte anche ad alcuni caseggiati nell’area intorno al fiume Reno, in zona Birra. Nella notte il sindaco in persona, Matteo Lepore, sotto la pioggia incessante, si è recato a controllare la piena dal ponte sulla chiusa del Savena.
In data odierna il Sindaco Lepore con un certo ottimismo ha annunciato l’imminente rientro delle famiglie sfollate e la riapertura delle scuole del comune. Rimangono critiche le situazioni nelle località di Budrio e di Botteghino di Zocca e nella zona appenninica ancora interessata da frane.
Le opposizioni non esitano a “cavalcare la tigre” da Galeazzo Bignami che accusa di incapacità gli amministratori della Regione a Fratelli d’Italia che minaccia di andare in giudizio per verificare le responsabilità politiche. L’alluvione inciderà molto sulle prossime elezioni amministrative.