Le categorie del pubblico impiego di Cgil e Uil saranno in piazza sabato 19 ottobre a Roma per il rinnovo dei CCNL del settore pubblico in assenza di risposte adeguate del governo. Risposte che non arrivano nemmeno dalle parti datoriali private.
Il quadro che emerge dal Piano Strutturale di Bilancio ripropone le politiche di austerità che hanno già, in passato, indebolito il nostro sistema sociosanitario. Come cittadini sosteniamo i pubblici dipendenti e manifestiamo in particolare accanto agli operatori della Sanità pubblica portando la parola d’ordine “Sanità pubblica di tutti e per tutti”.
La CGIL fa presente che «Il rilancio del Servizio sanitario nazionale non è più rinviabile: le condizioni in cui versano i pronto soccorso e gli operatori sanitari, la carenza dell’assistenza territoriale, il prolungamento delle liste d’attesa, le mancate risposte a non autosufficienza e disabilità, giorno dopo giorno, rappresentano una minaccia per milioni di cittadini che in molti casi hanno smesso di curarsi; rappresentano una delle basi del progressivo impoverimento di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati costretti a fare sempre maggiori sacrifici economici per affrontare la propria cura o quella dei propri cari. La crisi che stiamo attraversando e le rinnovate politiche di austerità toccano non solo la sanità, ma tutti i settori pubblici… sempre più cresce e si diffonde il progetto di privatizzazione di servizi essenziali».
Per invertire questa condizione e rafforzare il sistema dei servizi pubblici CGIL e UIL rivendicano:
• un piano straordinario di assunzioni e l’incremento delle risorse destinate ai rinnovi dei CCNL 2022/2024
• aumentare il finanziamento del SSN, sia in termini assoluti che in rapporto al PIL per abbattere le liste d’attesa
• rilanciare il ruolo e la funzione dell’assistenza territoriale, adeguando contestualmente la rete ospedaliera
• costruire e rafforzare le reti di sostegno alle persone anziane, a partire dalla garanzia di risorse per la non autosufficienza e dal miglioramento della normativa
• contrastare i processi di privatizzazione
• stabilizzare i precari.
A questi obiettivi, fa presente Maurizio Landini segretario generale della CGIL, «non possiamo non collegare la battaglia per il contrasto all’attuazione dell’autonomia differenziata che ci ha visti protagonisti nella raccolta firme per il referendum che ne chiederà l’abrogazione. Il diritto alla salute, a servizi pubblici efficaci, il diritto a salari dignitosi sono pilastri fondamentali della nostra società, diritti universali sanciti dalla nostra Costituzione che acquisiscono un valore ancor più crescente in un contesto socioeconomico complesso come quello attuale. Un diritto che la nostra Organizzazione ha il dovere di tutelare, così come quello a manifestare che ci ha visto protestare la scorsa settimana davanti al Senato contro il DL sicurezza».