«Una curva è la più graziosa distanza tra due punti». Così ebbe a dire Mae West orgogliosa delle sue curve. Non le importava se nel mondo del cinema andava allora di moda il fisico longilineo alla Joan Crawford. Lei era sicura del suo fascino: «Non ho mai avuto bisogno di vestiti per sentirmi sexy». Dotata di uno spiccato senso di ironia, esibendo il suo corpo senza inibizioni, finì per dare scandalo nell’America puritana del suo tempo.
Jean West, in arte Mae West, nacque a Brooklyn il 17 agosto 1893. La madre era una modella e il padre un pugile che per la piccola figlia aveva costruito un palcoscenico in casa. Cominciò ancora bambina a cantare e a danzare in commedie leggere, talvolta travestendosi. A soli 18 anni debuttò al Broadway Theatre in una commedia di Harold Orlob e la sua performance fu lodata dal New York Times. Nel 1914 sposò il musicista torinese Guido Deiro da cui divorziò nel 1920.
Continuò ad esibirsi nei teatri, nei locali notturni, inventò e lanciò un ballo, Shimmy. Cominciò a scrivere commedie e nel 1926 interpretò il ruolo di una prostituta nello spettacolo Sex da lei scritto e prodotto. Fu un successo ma, dopo trecento repliche, lo spettacolo fu tolto dal cartellone, la stessa Mae fu arrestata per oscenità e corruzione della morale giovanile. Lei sfruttò il processo e gli otto giorni di prigione per ribadire la sua reputazione di donna sessualmente emancipata: ebbe a dire che durante la sua permanenza in carcere aveva indossato la sua migliore biancheria di seta. Finalmente libera rilasciò un’intervista giornalistica per raccontare la sua esperienza e usò il compenso per far allestire una biblioteca in prigione.
Scrisse altre commedie di successo, tra cui The Drag a difesa dei diritti degli omosessuali, che fu messa al bando dopo solo dieci repliche. Anche in pubblico non esitava ad inserire sconcezze tra una battuta e l’altra, esibendo il suo corpo prosperoso. Così prosperoso che durante la II Guerra Mondiale i marinai ribattezzarono i loro giubbotti salvagente Mae West.
Aveva 38 anni quando nel 1932 la Paramount la scritturò come protagonista, a fianco di George Raft, nel film Night After Night, dove lei stessa poté riscrivere le sue battute. Visto il successo riscosso, la casa produttrice ne fece la protagonista del film Lady Lou tratto dalla commedia Diamond Lil, che lei aveva scritto e rappresentato nel 1928, e dove aveva come partner Cary Grant. Il film fu un grande successo e ha avuto vari riconoscimenti. Nel 1996 è stato inserito nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti; nel 2000 l’American Film Institute lo ha inserito nel 75° posto della classifica delle migliori commedie americane; nel 2005 la battuta «Why don’t you come up sometime and see me?» («Perché non vieni mai su a trovarmi?») è stata inserita al 26º posto della classifica delle cento migliori citazioni.
Interpretò altri film di cui Mae scrisse le sceneggiature: Non sono un angelo e Belle of the Nineties. Dopo la rottura con la Paramount, venne scritturata dalla Universal e fu protagonista della commedia Mia bella pollastrella che, nonostante le critiche, ottenne il maggior successo del 1940, dopo Via col vento. Nel 1943 si ritirò dal cinema e tornò al teatro per esibirsi circondata da uno stuolo di culturisti. «Un uomo dovrebbe prendersi cura del proprio corpo come una donna» ebbe a dire.
Ritornò al cinema nel 1970 nel ruolo di una vamp in Myra Breckinridge. Aveva ormai 85 anni quando recitò nel film Sextette insieme a Timothy Dalton e Tony Curtis. Morì nel 1980 a Los Angeles.
Le sue sceneggiature furono ostacolate da censori perbenisti, nonostante non avessero niente di pornografico. Le sue licenziosità erano nel sottinteso come si può notare in alcune battute del film Night After Night. «Bontà divina, che magnifici diamanti» e Mae risponde: «La bontà divina non c’entra niente qui». E nel film Sextette lei chiede: «Hai la pistola in tasca o sei semplicemente contento di vedermi?»
Mae era una donna indipendente e sicura di sé e del suo fascino. Divenne un’icona nel mondo del cinema e non solo. Salvador Dalì progettò il divano Bocca ispirandosi al volto di Mae West e Mae appare anche nel dipinto di Frida Kahlo Il mio vestito è appeso lì.
Sapeva come usare il suo fascino per ottenere dagli uomini quello che voleva, cioè lavoro, attenzione e gioielli. «Non mi sono mai preoccupata di quello che mangio. Gli unici valori che mi interessano sono i diamanti che mi regalano».