L’invasione di campo
di Nordio e il prezioso
faro di Mattarella

L’Illuminismo e la Rivoluzione francese stabilirono la tripartizione dei poteri evidenziando che ciascuno di essi avesse autonomia propria, ma nessuno potesse invadere i rispettivi campi di azione o inerire negli altri provando a debordare e primeggiare.

Luca Palamara

Che ci sia stata in Italia una ingerenza del potere giudiziario inaugurato nel 1991-92 con l’esplodere di Tangentopoli, lo dicono le cronache ed è ormai assodato che non si tratta di un parere personale ma di una realtà storica con la quale gli studiosi di Storia, Storiografia, Geopolitica e società faranno i conti nei prossimi decenni.

Che l’uso politico della giustizia, anche titolo di un famoso libro di Fabrizio Cicchitto, sia stato utilizzato da una esigua parte politicizzata di magistrati per provare in tutti i modi a sopperire alla assenza di idee, programmi e leader dei partiti di opposizione per provare a stroncare il consenso politico di Silvio Berlusconi quando stava all’apice e sembrava impossibile sconfiggerlo è un dato di fatto storico, ammesso con tanto di dettagli circostanziati anche dal pentito Palamara nel suo libro Il Sistema.

Che però oggi si cerchi di approfittare di qualche ammaccatura provocata dai singoli per provare ad attribuirle a tutto il sistema dei magistrati in modo strumentale e sciacallesco così da fare di tutte le erbe un fascio provando a delegittimare l’intera magistratura, cercando così di sfrattarla dall’Olimpo del Diritto nella quale deve sedere, è una operazione squallida e di bassa lega, che non regge soprattutto quando è la politica a invadere il campo della magistratura.

Nordio, Carlo Nordio

Carlo Nordio

Le dichiarazioni del ministro Nordio, un passato da magistrato, sono inquietanti. Ha definito abnorme la sentenza del Tribunale di Roma che ha annullato i trattenimenti dei migranti nei centri in Albania, ingerendo così nell’autonomia della magistratura. 

Ha minacciato di intervenire con provvedimenti legislativi per colpire quei magistrati che hanno osato scrivere una sentenza i cui effetti domino evidentemente infastidiscono il manovratore cioè il governo. E però dice che non ci sarà mai uno scontro governo-magistratura? Che altro dovrebbe fare per scongiurarlo? Commentare che il governo è eletto dal popolo mentre i magistrati no? Errore! Il parlamentare è eletto dal popolo, non il governo. Il governo vive perché è sorretto da una maggioranza che può resistere ma può anche decidere di non esistere più o di cambiare. Fortunatamente nonostante i tentativi di cambiare la Costituzione il Parlamento è ancora sovrano e la sovranità appartiene al popolo.

L’Italia è per antonomasia la patria del diritto e ci sono insigni giuristi che fanno da decenni giurisprudenza e che riescono a spogliarsi da impressioni suggestioni idee interessi personali per mettere al centro la Giustizia, la dea saggia cieca e imparziale che porta la bilancia dell’equilibrio e della equità. Che il ministro Nordio cerchi di minacciare i suoi ex colleghi la dice lunga su quanto in basso siamo arrivati.

Solo la Presidenza della Repubblica, equilibrata, saggia e autorevole potrà forse salvare il Paese dai tempi bui che stiamo attraversando.