Anna Morandi Manzolini
pioniera dell’anatomia

Anna Morandi, Ritratto in cera di Anna Morandi

Ritratto in cera di Anna Morandi

Laura Bassi e Anna Morandi Manzolini sono due donne pioniere dell’emancipazione femminile. Si fecero valere nella Bologna del 1700, il secolo dell’Illuminismo, facendo strada nel mondo maschile dell’università. La prima si laureò e divenne professoressa di fisica, la seconda si fece strada in medicina, nell’anatomia. Il miracolo avvenne grazie anche al cardinale Prospero Lambertini, poi papa Benedetto XIV, il pontefice progressista. Ce ne parla Maria Luisa Berti.

Anna Morandi Manzolini, nata a Bologna il 21 gennaio 1714 ed ivi morta il 9 luglio 1774, è stata docente di anatomia all’Università di Bologna ed ha creato modelli anatomici in ceroplastica conservati al Museo di Palazzo Poggi. La scuola di ceroplastica, nata il 13 marzo 1714, era stata voluta dal Cardinale Lambertini con lo scopo di creare una proficua collaborazione tra scienziati e artisti.

Anna Morandi frequentò le scuole di pittura e scultura tenute da Giuseppe Pedretti e Francesco Monti. Qui conobbe Giovanni Manzolini, professore di anatomia che divenne suo marito. Nel 1742 Papa Benedetto XIV commissionò ad Ercole Lelli, illustre ceroplasta bolognese, 23 tavole di cera di miologia e osteologia, che l’artista fece eseguire da Giovanni Manzolini, per poi prendersene il merito.

L’ingresso di Palazzo Poggi a Bologna

Quando Giovanni si ammalò, Anna lo aiutava nella dissezione dei cadaveri e riproduceva in cera parti anatomiche fino ad allora sconosciute. Con la tubercolosi del marito Anna ottenne il permesso di insegnare in sua vece e, dopo la sua morte, venne nominata dal Senato modellatrice in cera, presso la Cattedra di Anatomia dell’Università Bolognese. Divenne tanto famosa per le sue opere che persino la zarina di Russia, Caterina II le chiese di lavorare per lei ma Anna non volle mai lasciare la sua città. Preferì occuparsi degli unici due figli rimasti, uno dei quali diede in adozione a causa delle difficoltà economiche in cui versava e che la costrinsero a vendere il suo prestigioso atlante anatomico in cera, da lei modellato in tanti anni.

Le sue ceroplastiche, risultato di innumerevoli dissezioni operate sui cadaveri, hanno soprattutto un valore scientifico: illustravano l’anatomia dei nervi e dei muscoli del cervello e degli organi sensoriali ed ispirarono gli studi successivi, tra cui quelli di Galvani sull’elettricità animale.

Morì a sessant’anni e sulla sua lapide commemorativa, custodita nella cripta della Chiesa di San Procolo in via D’Azeglio, si legge “moglie amorevole e madre” e solo nella riga sottostante le viene riconosciuto il suo valore: “artista colta ricercatrice insegnante brillante”.

Anna Morandi e Laura Bassi dovettero scontrarsi con un mondo scientifico di uomini rinchiusi nelle loro conoscenze accademiche, poco aperti all’innovazione e alla ricerca, soprattutto se provenienti da una donna che rischiava di eclissarli. E, se non ci fosse stato un papa illuminato ad appoggiarle e a riconoscerne il valore, quel mondo scientifico le avrebbe ignorate.

Secondo articolo – Fine