L’Aeroporto di Fiumicino, si sa, è uno dei più importanti scali europei. E Roma, si sa, anche in vista del Giubileo, è una delle capitali più gettonate da turisti e pellegrini provenienti da tutto il mondo. Ma atterrare a Fiumicino e sperare di raggiungere in tempi ragionevoli il centro cittadino, che non dista più di trenta chilometri, si rivela spesso una pia illusione. Per la carenza di taxi, per il traffico infernale che nelle ore di punta blocca l’accesso delle auto ma anche per le frequenti interruzioni del collegamento ferroviario a causa di scioperi o di lavori sulla rete. E così Leonardo Express è diventato un treno fantasma. Infatti il “servizio non-stop” che dovrebbe collegare ogni 15 minuti l’Aeroporto di Fiumicino con Roma Termini e viceversa in questo periodo non è garantito.
Quel che è peggio è però l’assenza di qualsiasi avviso sulle interruzioni. Arrivi in stazione e scopri quasi per caso che il tuo treno non c’è. Anzi che non c’è nessun treno, che sarà così per molte ore, forse per l’intera giornata.
Allora succede, come è successo a me e a migliaia di passeggeri durante alcuni scioperi, di arrivare nella stazione del Leonardo Express che si trova di fronte al Terminal 3 dell’Aeroporto e di essere costretti a tornare indietro, al Terminal 1 (che non è proprio vicinissimo) per mettersi in coda a una interminabile fila di passeggeri in disperata attesa di un taxi. Vale la pena di notare che molti di questi passeggeri, in assenza di qualsiasi informazione, sono costretti a fare avanti e indietro dalla stazione ferroviaria al parcheggio dei taxi portandosi dietro pesanti bagagli.
L’ultima volta che mi è successo di assistere (anzi di partecipare) a questo assurdo spettacolo è stato pochi giorni fa, quando dopo aver comprato un biglietto per il Leonardo Express al banco FS della stazione dell’Aeroporto di Fiumicino, mi sono sentito dire dall’impiegato che i treni non partivano e dovevo prendere l’autobus sostitutivo al piano terra. Senza altra spiegazione. E, ovviamente, anche in questo caso senza un cartello che indicasse l’improvvisato e caotico parcheggio dell’autobus sostitutivo.
Dopo aver impiegato più di tre ore per arrivare a casa, ho pensato di chiedere il rimborso. Ma quando ho guardato il biglietto, pagato 14 euro come se avessi dovuto realmente prendere il treno, ho scoperto che era stato emesso per il Leonardo Express e come tale non era soggetto a cambio e nemmeno a rimborso. Ma che cosa era successo? Perché quel giorno i treni non partivano? Per scoprirlo ho provato invano a telefonare al numero verde. Nessuna risposta. Allora ho avviato la chat, ma dopo poco la schermata è sparita. Mi restava solo il sito delle FS. E finalmente ho fatto tana.
Sotto un titolo burocratico: “Infomobilità” ho trovato una didascalia non proprio scorrevole in cui si spiegava che lì avrei trovato «l’insieme delle Informazioni e degli aggiornamenti in tempo reale sull’andamento della circolazione ferroviaria direttamente dalla Sala Operativa Trenitalia».
Ed ecco le notizie. Titolo di copertina, tutto maiuscolo da cui traspariva un malcelato orgoglio aziendale: «CIRCOLAZIONE REGOLARE ALLA RETE ALTA VELOCITA’». Ma poi per capire qualcosa sul fermo del Leonardo Express bisognava scendere al quarto titolo, questa volta con le minuscole rigorosamente al loro posto e il seguente “aggiornamento”: «Linea Fiumicino Aeroporto lavori di manutenzione programmata da giovedì 28 novembre a domenica 1 dicembre». Manutenzione “programmata” e anche abbastanza lunga. Quindi l’interruzione del servizio ferroviario di Trenitalia da e per l’Aeroporto di Fiumicino era prevista e lo era da parecchio tempo. Roba da non crederci…