Tavares exit,
fatali gli Usa
e non l’Italia

Defenestrato Tavares. La ricetta per far tornare i conti di Stellantis è pesantissima: taglio dei costi e dell’occupazione, aumento delle sinergie, riduzione degli investimenti e dei nuovi modelli di auto. Altro errore: troppe le macchine elettriche invendute.

Lo stabilimento Chrysler a Detroit

Finché Carlos Tavares applica questa durissima terapia in Italia resta comunque in sella anche se con difficoltà. Va avanti nonostante gli scioperi dei sindacati, i gravissimi problemi sociali per le fabbriche ridotte in coma come Mirafiori a Torino, le proteste del governo Meloni e delle opposizioni.

Ma quando il manager portoghese compie la stessa mossa negli Stati Uniti, il mercato dalle uova d’oro di Stellantis, le conseguenze sono drammatiche. Firma la sua uscita dalla multinazionale Le vendite negli Usa crollano del 36% nel terzo trimestre del 2024. Sprofondano gli acquisti di Jeep, Chrysler, Ram, Trucks, marchi statunitensi del gruppo italo-franco-americano. Il sindacato a stelle e strisce dei metalmeccanici insorge. Si inabissano i profitti. Le azioni vanno in picchiata in Borsa dai 27 euro dello scorso marzo ai poco più di 11 euro del 2 dicembre. Gli investitori suonano l’allarme rosso.

Defenestrato Tavares, John Elkann e Carlos Tavares a Mirafiori

John Elkann e Carlos Tavares a Mirafiori

Defenestrato Tavares. Era in carica da quasi 4 anni, da quando nacque nel gennaio del 2021 il gruppo dalla “fusione paritaria” tra Fiat Chrysler Automobiles e la francese Psa. 66 anni di età, in 4 anni fa guadagnare 23 miliardi di euro agli azionisti mentre va piuttosto male per i 250.000 dipendenti del gruppo tra cassa integrazione e pre pensionamenti. Il più pagato al mondo tra i manager dell’industria automobilistica guadagna somme enormi: circa 35 milioni di euro nel 2023 e gira l’ipotesi di una buonuscita astronomica di circa 100 milioni (ma Stellantis smentisce e parla di cifre «lontanissime dalla realtà»). Si dimette ufficialmente domenica primo dicembre dalla carica di amministratore delegato (il suo mandato sarebbe scaduto all’inizio del 2026).

John Elkann, presidente di Stellantis, subito informa il capo dello Stato Mattarella e la presidente del Consiglio Meloni. È un atto di cortesia e di dialogo istituzionale anche perché i dipendenti di Stellantis in Italia sono 40.000 oltre ai lavoratori dell’indotto dell’industria automobilistica.

Sciopero dei metalmeccanici a Torino

In realtà Tavares è licenziato dal consiglio di amministrazione della multinazionale italo-franco-americana. Elkann in una lettera ai dipendenti si limita a dire: «…nelle ultime settimane sono emersi punti di vista diversi». I contrasti sarebbero proprio sugli errori commessi dall’ex amministratore delegato nel decisivo mercato americano (la Ford è andata giù di poco e la General Motors ha collezionato vistosi successi).

Defenestrato Tavares. John Elkann intende subito correre ai ripari. L’azionista di maggioranza relativa del gruppo, per conto della famiglia Elkann-Agnelli, recupera Richard Palmer, rimosso da Tavares, specialista finanziario, ex braccio destro in America di Sergio Marchionne nell’era di Fiat Chrysler Automobiles. Si spera che Elkann presti almeno la stessa attenzione ai problemi produttivi e occupazionali delle fabbriche italiane, certamente in condizioni peggiori di quelle americane.

Un fatto è certo: Elkann, alla testa del nuovo comitato ad interim (nel quale c’è anche Richard Palmer), si occuperà di cercare un altro amministratore delegato da insediare entro i primi sei mesi del 2025. Sembra intenzionato a rispettare il piano d’investimenti per l’Italia promesso e disatteso da Tavares. Una conferma si avrà a metà dicembre, nell’ennesimo incontro sulla crisi dell’auto previsto tra l’azienda e il ministro delle Imprese Adolfo Urso. Circolano tanti nomi per succedere all’ex re Mida dell’automobile. Si parla anche di Luca de Meo, amministratore delegato della Renault, artefice del rilancio della casa francese. Anche de Meo, caso strano, era uno stretto collaboratore di Marchionne. Ma questa ipotesi appare poco probabile.