Surreale. I palazzi romani, che dovrebbero affrontare la tragedia d’una capitale ridotta a discarica, d’una città letteralmente sommersa dai rifiuti, stanno mandando in scena uno spettacolo surreale.
C’è la sindaca Raggi, che a Natale invia un messaggio d’auguri ai cittadini assicurando che il 2019 sarà «l’anno della riscossa». Intanto la “monnezza” trabocca dai cassonetti , e “abbellisce” strade e marciapiedi attirando topi e cinghiali. Da Tor Sapienza alla Tiburtina vengono segnalate decine di strade e interi quartieri dove la raccolta non viene effettuata da giorni. E così, alla vigilia dell’Epifania, i responsabili delle scuole minacciano di non riaprire i loro istituti il 7 gennaio se non verranno portati via i rifiuti davanti alle scuole.
A questo punto, l’Ama si sveglia dal coma attivando gli spazzini che il 6 gennaio arrivano di corsa per portare via quello che possono, in modo da consentire l’ingresso degli studenti la mattina successiva.
E i media? Giornali e telegiornali del 7 gennaio annunciano soddisfatti lo scampato pericolo, il rientro della protesta dei presidi e la regolare riapertura delle scuole. Insomma, suonano il “cessato allarme”, come se si trattasse della disdetta d’un qualsiasi sciopero. Alcune testate non mettono nemmeno la notizia in prima pagina. E surreale è anche la foto della sindaca che nel giorno della Befana viene immortalata mentre si gode il sole di Capalbio accanto a figlio e marito.
Ma non è finita. I responsabili del “servizio” rifiuti restano tutti al loro posto e ci sono pure le rassicurazioni dell’Ama e dell’assessora comunale all’Ambiente: «Stiamo lavorando per il ritorno alla normalità». Da non crederci! E l’opposizione? Come al solito, brilla per la sua assenza, senza riuscire a trovare nulla di serio da dire (e da fare), nemmeno dopo la prima pagina del NYT dedicata a Roma che sta andando “in rovina”.
Brutte nubi di tempesta, però, si avvicinano. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini, il compagno leghista dei Cinquestelle nel governo nazionale, a Virginia Raggi che chiedeva più polizia per garantire la sicurezza dopo un agguato omicida vicino a un asilo nido, ha risposto: «Il sindaco faccia il sindaco. Non accetto lezioni da chi non sembra saper gestire la normale vivibilità della città, dalle buche all’immondizia, dai trasporti alle case popolari».
Intanto, nei palazzi romani, continua ad andare in scena: “Monnezza Capitale”, spettacolo surreale in più atti pieno di comparse. Il ministro dell’Ambiente convoca una riunione al termine della quale dice che il Campidoglio non ha individuato alcun sito per le nuove discariche, ma subito dopo precisa che la cosa spetta alla Regione. La quale, a sua volta, annuncia soddisfatta “l’avvio” dell’iter di approvazione del “Piano Regionale rifiuti”. Già! Ma poi ci vorranno la “Valutazione ambientale strategica”, il via libera della Commissione rifiuti e il voto del Consiglio regionale. Un balletto senza fine. E così sorge spontanea la domanda: «Ma che cosa abbiamo fatto per meritarci tutto questo?».