Le pietre del Foro Romano riprendono vita grazie a Piero Angela e a Paco Lanciano. Le rovine, i templi, i tribunali, le botteghe, attraverso precisi e avvincenti filmati proiettati tra i resti del Foro di Cesare e del Foro di Augusto, fanno rivivere la vita dei potenti e dei comuni cittadini dell’ultimo periodo della Roma repubblicana e il primo di quella imperiale.
Sono tante le informazioni e le curiosità soddisfatte, alcune note e altre meno. I visitatori possono avvicinarsi e ammirare monumenti descritti tante volte sui libri di storia. Uno di questi è la Curia, la sede del Senato fatta ricostruire da Gaio Giulio Cesare dopo la riforma, con l’ampliamento dei componenti, decisa dal conquistatore della Gallia e vincitore dell’antagonista Gneo Pompeo Magno. Ma quella Curia non è il luogo nel quale fu ucciso Cesare dai congiurati repubblicani. Cesare invece fu assassinato in un’altra zona di Roma, a largo Argentina, a un passo dal teatro, nella Curia di Pompeo, perché il Senato, proprio per quei lavori in corso, si riuniva provvisoriamente proprio lì.
Lo straordinario progetto Viaggi nell’antica Roma (in programma dal 17 aprile al 3 novembre), attraverso due appassionanti ed innovativi spettacoli multimediali, racconta e fa rivivere, precisa un comunicato stampa, la storia del Foro di Cesare e del Foro di Augusto. I due spettacoli, che utilizzano tecnologie all’avanguardia, vedono l’ideazione e la cura di Piero Angela e Paco Lanciano con la storica collaborazione di Gaetano Capasso e con la direzione scientifica della Sovrintendenza Capitolina. Sono promossi da Roma Capitale, assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e prodotti da Zètema Progetto Cultura.
Nel racconto sul Foro di Cesare sono centrali i resti del maestoso Tempio di Venere, voluto da Giulio Cesare dopo la sua vittoria su Pompeo e si può rivivere l’emozione della vita del tempo a Roma, quando funzionari, plebei, militari, matrone, consoli e senatori passeggiavano sotto i portici del Foro. Tra i colonnati rimasti riappaiono le taberne del tempo, cioè gli uffici e i negozi del Foro e, tra questi, il negozio di un nummulario, una sorta di ufficio cambio del tempo. All’epoca c’era anche una grande toilette pubblica di cui sono rimasti curiosi resti. Per realizzare il suo Foro, Giulio Cesare fece espropriare e demolire un intero quartiere per una spesa complessiva di 100 milioni di aurei, l’equivalente di almeno 300 milioni di euro.
Il racconto del Foro di Augusto parte dai marmi ancora visibili nel Foro. Attraverso una multiproiezione di luci, immagini, filmati e animazioni, il racconto di Piero Angela si sofferma sulla figura di Augusto, la cui gigantesca statua, alta ben 12 metri, era custodita accanto al tempio dedicato a Marte Ultore.
Con Augusto, Roma ha inaugurato un nuovo periodo della sua storia: l’età imperiale è stata, infatti, quella della grande ascesa che, nel giro di un secolo, ha portato Roma a regnare su un impero esteso dall’attuale Inghilterra ai confini con l’odierno Iraq, comprendendo gran parte dell’Europa, del Medio Oriente e tutto il Nord Africa. Queste conquiste portarono all’espansione non solo di un impero, ma anche di una grande civiltà fatta di cultura, tecnologia, regole giuridiche, arte. In tutte le zone dell’Impero ancora oggi sono rimaste le tracce di quel passato, con anfiteatri, terme, biblioteche, templi, strade.