Perù, una delle perle dell’America Latina. È uno sconfinato paese nel quale la natura e la storia sono riusciti a convogliare deserti, laghi, vulcani, la Foresta Amazzonica, le altissime Ande, i resti archeologici di antiche civiltà misteriose. Il paese degli Incas, il principale impero del Sud America prima della conquista degli spagnoli, ha sempre affascinato ed affascina per le sue meraviglie e le sue contraddizioni. La popolazione discendente dagli Incas convive con quelle di radici europee, asiatiche ed africane. Claudio Magrini, 32 anni, giovane consulente di un’azienda informatica, ha scritto un diario di viaggio delle due settimane trascorse nel sud del Perù. Un viaggio affrontato con pochi mezzi e grandissimo entusiasmo.
Ancora oggi restano visibili in tutta l’America Latina le influenze del popolo Inca. E ancora oggi, molti studiosi, rimangono affascinati dalla loro capacità nel costruire imponenti strutture per la difesa, utilizzando materiali e strumenti non adeguati o dalle avanzate tecniche in materia di agricoltura, dal complesso sistema di terrazzamenti da loro ideato per far rendere al meglio terreni difficilmente coltivabili o irrigabili. Queste avanzate conoscenze tecniche hanno portato gli Incas ad eccellere in tutta l’America Latina.
Per cercare di comprendere l’importanza che l’agricoltura, l’artigianato e l’ingegneria edile hanno avuto nell’economia Inca, la Valle Sacra è un ottimo punto di partenza. Dopo aver effettuato il giro delle agenzie di Cuzco, facilmente decidiamo il giro da percorrere con il solo vincolo di arrivare come destinazione finale a Ollantaytambo. Continuava dunque il nostro tour della Valle Sacra che sarebbe culminato trionfalmente con il nostro approdo nel sito archeologico più famoso del paese: Machu Pichu.
Machu Pichu si raggiunge in treno da diversi punti della Valle Sacra. Noi avevamo prenotato il treno da Ollantaytambo quindi abbiamo organizzato il tour di conseguenza. Lasciamo i bagagli in albergo a Cuzco e partiamo per il nostro tour della Valle Sacra con solo uno zainetto, per essere più leggeri una volta arrivati a Machu Pichu.
Il primo paesino che incontriamo sulla strada è “Chinchero”. Famoso per il suo centro tessile tutt’ora utilizzato per lavorare la lana di alpaca e presso cui si possono trovare ottime lavorazioni artigianali. A mio avviso i prezzi del mercatino sono più alti di quelli trovati poi in città, quindi bisogna fare sempre attenzione e non lasciarsi convincere negli acquisti, cosa che ovviamente io non sono riuscito a fare. Siamo comunque abituati alla cordialità e simpatia della gente del posto che ci illustra i vari processi di lavorazione della lana per poi offrirci una bevanda calda contro l’altitudine il “mate de coca”.
Proseguendo per una tortuosa strada sterrata arriviamo agli stupefacenti terrazzamenti di Moray. Alcuni studiosi pensano che Moray sia stata utilizzata dal popolo Inca come laboratorio. Quello che ci si spalanca di fronte sono terrazzamenti su terrazzamenti ciascuno con un suo microclima a seconda della profondità. Costruite a forma di utero materno a simboleggiare la Madre Terra (“Pacha Mama”).
A poca distanza da Moray si trovano le saline di Maras, circa 3000 piccoli pozzi nei quali lavorano cooperative locali che ogni giorno raccolgono a mano i cristalli di sale. L’acqua salina, che esce dal sottosuolo mediante un pozzo, viene dirottata verso le altre pozze da un completo sistema idraulico, emblematico simbolo delle competenze Inca. Si pensa che tale corso d’acqua sia il drenaggio di un oceano preistorico sotterraneo, situato al di sotto delle Ande. In determinati periodi dell’anno le acque dei pozzi sono colme di sale a differenza della foto che vedete qui sotto dove le acque ne sono scariche, lo spettacolo comunque è magnifico:
Il tempio-fortezza di Ollantaytambo venne costruito nel XV secolo e ben presto assunse significati religiosi, amministrativi e astronomici. La fortezza fu teatro di una delle poche vittorie rifilate dagli Inca ai conquistadores.
Osservando uno dei maggiori siti archeologici del paese, la domanda “ma come hanno fatto?” è una domanda che ci si pone spesso. Gli archeologici si domandano ancora oggi se le strutture monolitiche del cosiddetto “Tempio del Sole” furono realizzate dagli Inca o da qualcun altro prima di loro, dato che ricordano lo stile costruttivo della cultura Tiwanaku, antecedente agli Inca di centinaia di anni.
Una volta visitate le due massicce rovine Inca è giunto il momento di salutare il nostro tour per proseguire da soli verso la cittadina di Aguas Calientes, alle pendici di Machu Pichu. La cittadina, che si trova nella profonda valle sottostante le antiche rovine, si raggiunge in treno dalla stazione di Ollanta. Il viaggio in treno è davvero comodo e costeggia l’impetuoso fiume Urubamba e appare dismessa con edifici mezzi ultimati e lavori anche di notte. Ma passare la notte lì, ha chiaramente il vantaggio di arrivare a Machu Pichu di buon mattino.
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