Si è svolto al Golf Club Acquasanta di Roma un meeting per conoscere le potenzialità offerte dal turismo golfistico in Italia. Nel corso del convegno si è fatto il punto sul potenziale sviluppo turistico legato al connubio golf e turismo che nasce dall’appuntamento con la Ryder Cup 2022 di Roma. Un progetto integrato tra golf e turismo, in cui il golf vada a rafforzare le attrattive del territorio, coniugando la componente sportiva con ricettività, cultura ed enogastronomia.
Tutto questo potrebbe svilupparsi grazie all’opportunità della Ryder Cup che Roma ospiterà tra tre anni e che, se realizzata a dovere, potrà avere un suo seguito con il golf che rappresenterà un forte elemento di destagionalizzazione per incentivare l’utilizzo delle strutture nella bassa stagione.
Si potrà così assecondare l’ambizione di allungare la stagione turistica di un Paese come l’Italia favorito da un clima ideale in molte regioni. Ciò potrebbe attrarre numerosi golfisti nordeuropei che tra ottobre e aprile potrebbero venire a misurarsi sui nostri campi. Lo stesso discorso vale per i nord americani (64 milioni di giocatori) e gli asiatici. Un affare vantaggioso per il nostro Paese in termini di business perché il turista-golfista si trattiene più a lungo rispetto al turista medio (una media di 7 giorni del primo contro i quattro dell’altro) e, soprattutto, spende il doppio dedicando solo il 10% della spesa totale al golf e il restante 90% a tutte le altre voci tipiche di un soggiorno, a totale vantaggio del territorio che lo ospita.
Nel corso dell’incontro, a cui hanno partecipato rappresentanti istituzionali e del mondo imprenditoriale e sportivo, è stato presentato Italy Best Golf in Tour, il meeting che nei prossimi mesi consentirà ai protagonisti del travel di scoprire, direttamente sul campo, come fare business con il turismo golfistico. Presentata inoltre la piattaforma all in one Best Golf che consente di verificare in tempo reale la disponibilità di green fee. Annunciate anche le date della Wingolf WorldAm Roma 2020, la prima gara internazionale per golfisti amateur di tutto il mondo.
«Come tutti i grandi eventi sportivi, la Ryder Cup ha un valore che supera l’evento stesso. Dopo le Olimpiadi, Torino è diventata una città conosciuta nel mondo e addirittura studiata dalle grandi università per la capacità di impatto sull’immagine di una destinazione rispetto ad un evento. Oggi ci troviamo di nuovo di fronte a questa occasione. Da questo momento in poi il nostro paese, già turisticamente conosciuto, avrà un altro elemento in più per essere apprezzato» ha spiegato Caterina Cittadino, capo dipartimento ministero delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo.
«Il modo di fare vacanza è cambiato, il modo di scegliere una destinazione -ha sottolineato- non avviene più per le immagini ma per l’esperienza. Il turista ormai è maturo ed evoluto e guarda ad un paese in relazione ai propri hobby, ai propri bisogni e le proprie esigenze. Non immagina la vacanza come qualcosa di avulso alla sua vita personale».
Le prospettive di crescita sono interessanti. «Il golf – ha osservato Caterina Cittadino- è uno sport che noi definiamo di nicchia ma importante perché ha grandi numeri nel mondo e quindi far conoscere il nostro paese dove si può fare questo sport sarà un motivo in più di attrazione specifica. Dal punto di vista turistico potremmo creare percorsi del golf che consentano al turista di girare per l’Italia». In Italia non ci sono solo le più famose città d’arte. «Questo potrebbe servire a colmare l’esigenza di far conoscere destinazioni meno conosciute rispetto, per esempio, a Roma e Venezia, grazie ai campi da golf che -ha precisato- sono distribuiti sul territorio e in ambienti più sostenibili rispetto alle grandi città e vanno davvero incontro a questa esigenza di un turismo dell’esperienza».