«Sì, Vista Tv compie 10 anni! Festeggiamo! È stato un miracolo! Grazie degli auguri». Alexander Jakhnagiev è un mio giovane amico e collega giornalista. Mi ha invitato assieme a mia moglie Laura ad un brindisi per festeggiare il “miracolo”, la sua creatura: Vista Tv. Un’agenzia stampa televisiva nata 10 anni fa è una difficilissima sfida vinta, con il sistema editoriale italiano e con il mondo in genere.
Alexander, 38 anni, un cognome slavo da scioglilingua, arrivato da ragazzo dalla Bulgaria, poteva diventare uno dei tanti immigrati senza arte né parte dell’est europeo ex comunista. Invece grazie alle sue capacità, alla sua intelligenza, alla sua tenacia è riuscito a realizzare progressivamente i suoi sogni: ha imparato l’italiano, si è laureato all’università di Perugia, si è trasferito a Roma, si è perfettamente integrato, ha vinto tanti pregiudizi razziali, è divenuto giornalista (anzi cronista parlamentare) e ha fondato Vista tv dal nulla.
Ha, però, poco senso dell’ironia. Quando lo provoco dicendo «sei un caso unico del sistema informativo italiano! Nello stesso tempo sei editore, direttore, redattore, operatore, praticante e montatore di servizi televisivi! Sei un concentrato di potere editoriale e finanziario!» non la prende bene, perché lavora tantissimo e fatica ancora ad arrivare a fine mese. Deve affrontare tante spese. In testa la casa-redazione, le attrezzature e i collaboratori regolarmente retribuiti. Così sbotta alla romana: «Lascia sta’…!». Ma poi capisce che è un complimento.
È riuscito a costruire una mini struttura televisiva che funziona e bene. In un mare di difficoltà e di boicottaggi, soprattutto all’inizio, è riuscito ad andare avanti. Realizza una buona informazione (soprattutto politico-parlamentare, ma anche internazionale, economica, culturale, di cronaca). La telecamera di Vista Tv è sempre al posto giusto e al momento giusto, manovrata da lui o da un suo collaboratore (in particolare a Montecitorio c’è la brava e infaticabile Damiana Emma).
I risultati si vedono. Ogni tanto ha una esclusiva e vende i suoi servizi alle principali televisioni nazionali e ai maggiori giornali online italiani. Piazza soprattutto le interviste, ma non mancano anche i cosiddetti “pezzi chiusi” pieni di preziose documentazioni televisive.
C’è una domanda insidiosa alla quale non vuole rispondere: «Ti pagano i giornali? Quanto? È meglio la Rai, Mediaset, Sky o La7? Oppure sono meglio i giornali online?». Si chiude a riccio: «È un segreto aziendale, non rispondo!». Il mio dubbio è che molte testate giornalistiche se ne approfittino: facendo leva sugli squilibrati rapporti di forza o paghino poco o addirittura nulla!
Vista Tv è nata nel 2007, c’era solo Alexander all’inizio, ed è cresciuta piano piano: dal 2012 è presente a Bruxelles, adesso copre tutto il territorio nazionale con una rete di collaboratori e mediante la partnership con 16 tv a livello regionale. Ogni tanto va all’estero: a New York per l’Onu o in Europa per qualche importante appuntamento elettorale (l’ultima volta è stato in Francia). Il punto di forza, oltre al notiziario, sono le video-notizie. La formula è qualità e trasmissione in tempo reale quotidiana, con una frequenza fino a 3 minuti.
Alexander molte volte ha un sorriso triste, affaticato, ma è contento. Vista Tv è diventato un marchio giornalistico apprezzato e stimato e questo è il presupposto essenziale per andare avanti, sostenuti da un “fiato lungo” nei polmoni. Lui giornalista romano-bulgaro stringe i denti e va avanti soddisfatto. Vista Tv è una rara stella nel disastro dell’informazione italiana: mentre i giornali chiudono lui è riuscito a trovare una formula efficace di giornalismo e di editoria artigianale.
Agita contento la testa e gli balla “un codino” da artista. Già perché lui è un centauro: è per metà giornalista e per metà pittore. Anzi, l’anima del pittore è quella più forte, quella che sente di più. Dipinge continuamente quadri coloratissimi (predominano giallo, rosso e blu) e realizza le cosiddette “installazioni artistiche”. Dipinge ad esempio decine di ombrelli che coprono una via (un simbolo di protezione dai pericoli del terzo millennio), oppure dipinge assieme a delle scolaresche i rottami di un’auto incidentata (l’esorcizzazione della morte e l’obiettivo della rinascita).
Alexander è il simbolo dell’arte e di un giornalismo artigianale, senza aiuti, autonomo, che funziona. È una rarità ma non è una novità. Già nel 1800, quando nacquero gli embrioni dei primi grandi quotidiani italiani, il giornalista autore dell’iniziativa era anche il direttore-proprietario. Speriamo che Vista Tv riesca a progredire e a decollare: da piccolo a grande giornale come è avvenuto in passato in alcuni casi.
R.Ru.