Cavallino Rampante. Voci, indiscrezioni, ipotesi. Non c’è ancora nulla di certo su chi guiderà la Ferrari. Louis Camilleri il 10 dicembre si è dimesso da amministratore delegato «per motivi personali» e «con effetto immediato» (era risultato positivo al Coronavirus) e da allora ha assunto la carica ad interim John Elkann.
Ma la gestione transitoria non può durare a lungo: Elkann è già presidente di Fca, di Exor (la finanziaria che controlla la galassia di imprese della famiglia Agnelli) e della stessa Ferrari. In più, dall’inizio del prossimo anno, sarà presidente di Stellantis, il nuovo colosso automobilistico che nascerà dalla fusione tra Fca e Psa.
Sono troppi e delicati impegni da reggere contemporaneamente. In più la Ferrari, scorporata da Fca, ha bisogno urgente di una guida salda e competente. Le vendite vanno bene nonostante il Covid-19, la capitalizzazione di Borsa raggiunge l’astronomica cifra di 9 miliardi di euro ma il settore corse è un disastro. Il Cavallino Rampante dal 2008 non vince un Mondiale di Formula 1. E la catastrofe sui circuiti sportivi potrebbe intaccare anche il fascino del marchio: la Ferrari è uno dei loghi più famosi nel mondo assieme alla Coca Cola.
I nomi più gettonati per la successione a Camilleri sono 9: Davide Grasso, amministratore delegato della Maserati; Alfredo Altavilla, ex responsabile Fca per l’Europa; Vittorio Colao, ex amministratore delegato di Vodafone e di Rcs MediaGroup; Luca Maestri, vicepresidente e direttore finanziario di Apple (un passato in General Motors); Jonathan Ive, ex chief design officer di Apple; Jean Todt, ex amministratore delegato della stessa Ferrari; Enzo Mattioli Ferrari, pronipote del fondatore della casa automobilistica di Maranello e manager di Philip Morris.
Oltre a questi 7 sono in pista altri 2 nomi, pesanti, della famiglia Agnelli. E qui sono scintille. Andrea Agnelli, presidente della Juventus, sarebbe entusiasta di andare alla Ferrari ma sembra che Elkann preferirebbe un altro cugino: Alessandro Nasi, presidente della Comau (la società di robotica industriale). Il problema potrebbe far saltare i delicati equilibri interni della Exor, la società azionista di riferimento di Fca, Ferrari, Comau, Juventus e di cento altre aziende (dai giornali alle assicurazioni alle macchine agricole).
Elkann si è limitato a ribadire il grande interesse per la “Rossa”: la Ferrari ha «una strategia chiara e ambiziosa e continueremo a seguirla». Non sembrano così stretti i tempi per Maranello.