Abbandonata, sudicia e maleodorante, Roma è un disastro. Anche adesso che sono tornati i turisti americani allontanati dal Covid, anche se siamo a poco più di un mese dalle elezioni amministrative. Basta guardarsi attorno per verificare che il degrado della capitale è quello a cui ci ha abituati la giunta Cinquestelle fin dall’inizio del suo mandato.
Eppure la sindaca Raggi è in piena campagna elettorale e crede di poter conquistare un secondo mandato. La cosa incredibile è che non è un miraggio. Secondo gli ultimi sondaggi, se si votasse oggi, il candidato del centrodestra Enrico Michetti sarebbe in testa, ma la sindaca si giocherebbe il ballottaggio con Calenda e Gualtieri. Insomma i tre competitor dell’area di centrosinistra risultano molto vicini nelle preferenze dei romani.
C’è comunque da aggiungere che il 40 per cento degli elettori non ha ancora deciso per chi votare e che la vera partita si giocherà a settembre su argomenti sensibili come il trasporto pubblico locale e la monnezza. E qui la sindaca potrebbe trovarsi in difficoltà, visto che, malgrado l’approssimarsi delle elezioni, non è stata capace di ripulire la città. Nemmeno con la classica “romanella”.
Un dato di fatto che fotografa perfettamente lo stato di salute della macchina capitolina e condanna l’amministrazione Raggi. Ma oggi a contendere il ballottaggio alla sindaca uscente, non c’è un candidato unico di area Pd. Perché Carlo Calenda corre da solo, dopo che l’allora segretario dem Zingaretti non volle appoggiarlo nella speranza che il M5S scaricasse la Raggi. Così non fu e allora Enrico Letta, fallito l’ultimo tentativo con Conte per arrivare a un candidato comune, ha dovuto mettere in campo un Pd doc come Roberto Gualtieri. Il risultato è che adesso Calenda e Gualtieri si contendono i voti nello stesso serbatoio elettorale.