Timidamente tornano i turisti. L’Italia scommette sui vacanzieri stranieri. I turisti sono ricomparsi nelle città d’arte. C’è il miracolo nonostante la risalita del Covid, nonostante la paura di viaggiare causata dalla guerra in Ucraina.
A Roma guide turistiche, alberghi, bar e ristoranti hanno ricominciato a lavorare. I turisti hanno ripreso a visitare musei, gallerie d’arte, monumenti, scavi archeologici. Sono ricomparse le file di visitatori davanti ai Musei Vaticani. Gruppi di turisti affollano il centro storico e, in particolare, i Fori Romani, il Colosseo, piazza Venezia. Gli alberghi hanno ripreso a respirare dopo un nuovo cupo inverno: a gennaio oltre un terzo degli hotel della capitale aveva chiuso i battenti per mancanza di clienti.
L’obiettivo è di accelerare il recupero durante le vacanze di Pasqua per poi tentare di fare il “pieno” durante le ferie estive. Il virus fa meno paura anche se resta un pericoloso nemico invisibile. Il governo Draghi ai primi di febbraio ha tolto l’obbligo di girare con le mascherine all’aperto. Subito dopo il presidente del Consiglio ha annunciato l’intenzione di tornare progressivamente ad una vita sociale ed economica normale: «Il nostro obiettivo è riaprire tutto, al più presto». Draghi vuole porre le basi per una piena ripresa dell’economia e dell’occupazione colpite disastrosamente prima dalla pandemia e poi dalle conseguenze dell’invasione russa dell’Ucraina.
Tornano i turisti. Alcuni divieti sono già caduti. Le altre restrizioni anti Covid, se non ci saranno imprevisti negativi, saranno gradualmente cancellate del tutto. Lo stato di emergenza sanitaria finirà il 31 marzo. L’intenzione del governo è di eliminare dal primo aprile al 15 giugno tutte le restrizioni. Sparirebbero via via le misure di precauzione per i luoghi pubblici più affollati: posti di lavoro, treni, aerei, autobus, ristoranti, alberghi, stadi, palestre, discoteche, convegni. Niente più mascherine anche al chiuso, alt con le quarantene, basta con il green pass rafforzato e quello semplice.
Certo la preoccupazione resta alta. Diminuiscono i morti mentre risalgono i contagi in Italia e, soprattutto, in Europa a causa della variante Omicron 2. Risalgono le infezioni anche in Cina. C’è sempre la necessità di fare i conti con una possibile, nuova o vecchia, pericolosa variante del Covid. C’è da fare i conti con le pesantissime conseguenze economiche dell’enorme tragedia della guerra in Ucraina.
L’esplosione dei prezzi del gas, della benzina e del gasolio hanno messo in ginocchio molte attività produttive, soprattutto quelle ad alto consumo di energia. Non solo. I pesantissimi rincari dei carburanti stanno facendo salire i prezzi di tutti i prodotti e di tutti i servizi innescando una insidiosa inflazione.
I problemi sono tanti, a volte drammatici come quando vediamo i lutti causati dalla guerra. La speranza è riposta in una intesa per arrivare alla pace. Intanto cresce la libertà con il calo delle infezioni. Cresce la libertà di movimento, di lavorare, di rivedere amici e parenti. C’è già un po’ più di luce all’orizzonte rispetto al buio di due anni di restrizioni e colpi di mascherine, distanziamento sociale, confinamento in casa, vaccinazioni multiple, green pass super e normale.