“Non me ne frego. La crisi delle democrazie occidentali (e Giorgia Meloni non c’entra)”. Le democrazie occidentali hanno la febbre alta. L’assalto al Congresso statunitense a Washington nel gennaio 2021 da parte di estremisti di destra trumpiani contro la vittoria elettorale di Joe Biden ha tenuto con il fiato sospeso il mondo.
L’antica democrazia americana ha sfiorato il colpo di Stato. Ha sfiorato il golpe anche il Brasile quando Lula (sinistra) ha sconfitto Bolsonaro (destra) nella corsa alla presidenza. Nel gennaio del 2023 estremisti seguaci di Bolsonaro hanno assalito il Parlamento e i palazzi del potere a Brasilia contestando l’elezione a presidente di Lula.
Certo le democrazie, con tutti i loro difetti, difendono le libertà e i diritti umani. Reggono nello scontro con le varie dittature e autocrazie del pianeta da alcuni ritenute più efficienti per la loro macchina repressiva.
“Non me ne frego. La crisi delle democrazie occidentali (e Giorgia Meloni non c’entra)”, il libro di Massimiliano Lenzi pubblicato da Male edizioni di Monica Macchioni, si occupa del “politicamente corretto” della nostra epoca. In Italia viviamo anni particolarmente complicati, difficili. In un clima di forte instabilità politica si sono succeduti governi di centro-sinistra, populisti, di unità nazionale e di destra-centro con l’attuale esecutivo presieduto da Giorgia Meloni.
Su “Non me ne frego” discutono oggi, lunedì 20 marzo, l’autore Massimiliano Lenzi, il direttore editoriale di “Libero” Vittorio Feltri, lo storico Giordano Bruno Guerri e la giornalista Marta Ottaviani. L’appuntamento per la presentazione del libro è fissato alle ore 18 a Milano presso il Centro Brera, n.10 in via Formentini. Gli organizzatori della presentazione del libro precisano: «Sarà un dialogo contro la noia del politicamente corretto».
Il “politicamente corretto” attraversa i tempi e le mode. Tuttavia se resta la formula, cambiano i contenuti secondo chi domina il governo e chi detiene l’egemonia culturale di una nazione.
Chi vince in genere impone il “politicamente corretto”. La situazione è complicata. L’Italia ha vissuto e vive drammatiche emergenze: prima la crisi economica internazionale, poi il Covid e ora le ricadute della tragica invasione russa dell’Ucraina. Il “politicamente corretto” ha caratteristiche diverse a sinistra, a destra e nei populismi. Si muove tra la politica interna e quella estera. In politica internazionale predomina in Italia la visione degli Stati Uniti, è minoritaria ma consistente quella legata alle parole d’ordine della Russia. È molto flebile l’impostazione europea anche perché l’Unione Europea stenta ad avere una sola politica estera e le varie nazioni del vecchio continente si muovono secondo i rispettivi interessi nazionali.